Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri è stato pubblicato il decreto legge n. 185 del 29/10/2012 con il quale il Governo, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.223/2012, chiarisce la questione del TFS/TFR e della trattenuta del 2,5% per i dipendenti pubblici già in servizio alla data del 31/12/2000.
In pratica il decreto legge, abrogando l’art. 12 comma 10 del D.L. 78/2010, con decorrenza 01/01/2011, dispone che:
1) è ripristinato il TFS fin dall’origine, cioè dal 01/01/2011. Quindi
per i lavoratori già in servizio al 31/12/2000 non cambia nulla: erano e
rimangono in regime di TFS;
2) la trattenuta del 2,5% rimane quindi in vigore, essendo collegata al regime del TFS (ed ai conseguenti benefici fiscali);
3) nulla è dovuto ai lavoratori nemmeno come arretrati delle trattenute effettuate, non essendo di fatto cambiato nulla;
4) gli effetti di eventuali sentenze sono annullati d’ufficio, salvo
sentenze già passate in giudicato, cioè definitive. I processi pendenti
sono annullati;
5) i TFS già liquidati in base alla norma abolita sono ricalcolati
d’ufficio: se il risultato è favorevole al lavoratore viene pagata
l’integrazione, se invece è sfavorevole non si procede al recupero di
quanto avuto in eccedenza.
Nulla cambia nemmeno per i lavoratori assunti dal 01/01/2001, in quanto
erano già soggetti al regime di TFR e per i quali la norma di
riferimento è un’altra (e non è mai stata in discussione).
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6 commenti:
Questo è il trattamento che lo Stato e i Governi riserveranno SEMPRE per i propri DIPENDENTI.
Forte con i Deboli e Debole con i Forti.
Da questo Stato e da questi Governi IO COME LAVORATORE non mi sento più rappresentato e tutelato.
Per cui io oggi farò come gli altri colleghi. MI prendo lo stipendio a fine mese e non farò assolutamente una mazza.
Scusa Luciano, ma il tuo ragionamento non mi quadra: se non era cambiato nulla per gli assunti prima del 31.12.2000, di quale restituzione si parlava?. Se non cambia nulla, come tu dici, sia per gli assunti prima del 31.12.2000 e quelli assunti dopo, mi pare ci sia un controsenso logico, almeno per il periodo di vigenza del D.L. 78/2010.
Siamo alla frutta adesso un decreto legge vale ex tunc e annulla i processi in atto!! Mi chiedo siamo ancora in democrazia???
Il decreto legge 78/2010 aveva apportato dei cambiamenti nel calcolo della buonuscita.
Quest'ultimo decreto legge del governo abroga la norma che stabiliva questi cambiamenti, riportando le modalità di calcolo a quelle in vigore precedentemente.
Dai commenti percepisco che non si è compresa la portata positiva del decreto legge, ma si vede solo l'aspetto negativo della mancata restituzione del 2,5%.
E' vero che resta il contributo a carico del lavoratore, ma è anche vero che si ritorna al sistema di calcolo del TFS, che è molto più vantaggioso nella quantificazione della buonuscita.
Pertanto questo decreto legge va visto come un dato positivo, non negativo.
Il decreto legge annulla i processi in corso poiché sostanzialmente è venuto meno il motivo dei ricorsi giurisdizionali, essendo stata la norma, all'origine dei contenziosi, abrogata ex tunc.
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