GIU' LE MANI DAGLI STIPENDI DEI LAVORATORI REGIONALI E DELLA SANITA'
Se qualcuno crede che la bancarotta finanziaria, generata dalla politica campana negli anni attraverso sprechi, clientele e ruberie, la paghino i lavoratori che con il loro stipendio già stentano ad arrivare alla fine del mese, si sbaglia di grosso.
CGIL FP - CISL FP e UIL FPL regionali contrasteranno con forza e con tutti gli strumenti qualsiasi tentativo di taglio indiscriminato dei salari le cui conseguenze si protrarrebbero per 3 anni per effetto del blocco degli stipendi pubblici previsto dal D.lgs. 78/2010.
A fronte dei 13 miliardi di indebitamento che sarebbero stati accertati dagli ispettori dell'economia, puntare il "dito" su onesti lavoratori il cui salario accessorio è frutto di una corretta contrattazione decentrata nel pieno rispetto del dettato contrattuale, è politicamente disonesto.
Appare palesemente maldestro il tentativo fuorviante di distogliere l'attenzione da chi ha reiteratamente "saccheggiato" le casse regionali negli anni, per far pagare il conto ai più deboli ed alle prime vittime di questa gestione scellerata.
Lo stesso vale per i lavoratori della Sanità che ogni mese rischiano di non percepire lo stipendio grazie ad una politica irresponsabile che ha gestito soldi pubblici per fini ben lontani dai reali interessi dei cittadini campani.
Anche sul numero di dipendenti, va chiarito che da 14.000 siamo passati agli attuali 6.000 nell'ultimo quinquennio e che il manc ato decentramento ha inciso sulla dotazione organica.
In quanto alla Regione Lombardia: è vero che i dipendenti della Giunta sono 3.800, ma il dato non considera gli altri 5.000 e più collocati presso le Agenzie Lombarde.
Non vorremmo che quello in atto sia un gioco perverso di palleggiamenti di responsabilità tra Governo e Regione, il cui fine sia, come sempre, fregare i più deboli: i cittadini con l'aumento delle tasse ed i lavoratori tagliando gli stipendi.
CGIL FP - CISL FP e UIL FPL chiederanno un incontro immediato ai vertici regionali per chiarire la portata degli interventi finanziari riportati dalla stampa e nel contempo attiveranno percorsi di mobilitazione adeguati, a difesa di diritti sacrosanti statuiti dal quadro normativo contrattuale.
Napoli, 30.08.2010
5 commenti:
io trovo altamente scandaloso che notizie come queste vengano diffuse mezzo stampa prima ancora che noi, diretti interessati, ne veniamo a conoscenza attraverso i sindacati.
Solo ora che la notizia è ufficiale il collega della stanza nello stesso corridoio, ti sussurra che, in realtà, uno zio del fratello del cugino della sua seconda matrigna aveva sentito sulla spiaggia da un sedicente uomo delle pulizie che lavora in regione che aveva assistito ad un colloquio nell'ascensore fra due inservienti del bar ... che ci sarebbero stati questi tagli ai nostri stipendi, che tutto era stato già calcolato e che la notizia ci sarebbe arrivata mezzo stampa per farcela meglio digerire.
Mi rifiuto di credere che "nessuno" sapesse niente e se questo è il livello della mobilitazione che riusciamo ad ottenere allora questa sforbiciata ce la meritiamo proprio.
Con amarezza
Peppe
da Giuseppe: Mi congratulo, finalmente un 1° segnale più che positivo. Continuiamo così perchè i nostri diritti non vadano lesi da chi ha provocato tutto questo.
Se doveste colpire un bersaglio, pensereste mai di sceglierne uno nell'ombra o alla luce?
E' fin troppo facile fare i conti in tasca a chi, come i lavoratori pubblici, percepisce una busta paga in cui sono contabilizzati, per filo e per segno, tutte le somme guadagnate nonché le tasse versate allo Stato come alla Regione e ad altri Enti Locali (senza dimenticare, naturalmente, i contributi per una pensione che assomiglia sempre più ad un miraggio: tenti di raggiungerla, ma ogni volta si allontana...).
Che ci piaccia oppure no, sulla nostra pelle e della nostra famiglia si paga lo scotto di un malgoverno politico e amministrativo che imperversa da diversi lustri.
Ora è la resa dei conti, nel senso più materiale del termine, ed occorre contenere i costi passivi e parassiti, come per esempio quelli spropositati dei cosiddetti vertici istituzionali (sia tecnici che politici).
Tra guadagnare i 1.200-1.500 euro netti della maggior parte dei pubblici lavoratori (noi, per intenderci) e i 3.500-4.000/6.000-8.000 di un dirigente/consigliere regionali, dove sarebbe più equo intervenire per contenere la spesa?
E' un po' come colpire, da una certa apprezzabile distanza - per ritornare all'esempio iniziale -, un piccione o un pachiderma con un'ascia: nel primo caso sareste degli ottimi, micidiali, spietati cecchini...
MA quasi quasi dovessimo risanare noi la regione campania, con i pochi risparmi accumulati in questi anni di servizio?? (chi li ha accumulati logicamente), Tagliare il 20% uno stipendio che già di per se è ridotto all'osso, (ringraziando il cielo che c'è), non sarebbe meglio iniziare dalla classe dirigente, strapagata dalla nostra amm.ne???
Tutto questo rumore, mi sa tanto di "specchietto per le allodole"
Buona giornata!
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