mercoledì 12 ottobre 2016

COMUNICATO CGIL - CISL - UIL

COMUNICATO URGENTE A TUTTI I LAVORATORI DELLA G.R. DELLA CAMPANIA

113 commenti:

Anonimo ha detto...

I NOSTRI DIRIGENTI INVECE DI PENSARE A COSE CHE FACCIANO BENE A NOI DIPENDENTI, PENSANO INVECE AD OBBLIGARE I PROPRI DIPENDENTI A PRENDERE LE FERIE STRAFOTTENDOSENE SE TALE SITUAZIONE POSSA INCIDERE SULL'ANDAMENTO DELL'UFFICIO.
RIBADISCO "OBBLIGANO". A QUESTI DIRIGENTI DOVREBBERO RIFARE IL PROFILO PROFESSIONALE ,anche se appare un po' difficile, IN QUANTO NON SI SA IN QUALE BISOGNEREBBE RICOLLOGARE. LUCIANO ,In proposito,non cè una normativa che trasferisce la fruizione entro aprile o giugno o settembre?

Anonimo ha detto...

CARISSIMO LUCIANO,penso che quello che Ti espongo verrà condiviso da tutti. Urge quindi una risposta repentina. In relazione alla flessibilità SI CHIEDE: perché se uso la flessibilità in negativo e non recupero mi viene tolto dallo stipendio, mentre quando sono in positivo e non ne usufruisco invece di essere pagate mi vengono tolte e quindi ho regalato quelle ore o minuti alla Regione?
STO PARLANDO DI FLESSIBILITA' e NON DI PERMESSI.
Ciao Antonio.

Anonimo ha detto...

le relazioni sindacali credo che siano profondamente cambiate sia in generale nel paese e di riflesso,quindi, anche quelle a livello inferiore.
tale cambiamento ha portato ad un inasprimento dei rapporti, ciò credo sia sotto gli occhi di tutti.
il pensare di poter gestire tali rapporti con le sole telefonate amichevoli al DG risorse umane chiedendo la riconvocazione del tavolo per la valutazione dei profili è stato un'enorme errore.
ora chiedere ai dipendenti di non compilare le schede che senso ha? i profili verrebero cambiati d'imperio dai dirigenti senza neanche lasciare traccia di una visione eventualmente diversa.
mi spaice dirlo, perchè l'impegno profuso soprattutto dalla CGIL, ma non solo, è stato vanificato da una leggerezza che non bisognava commettere. se al contrario esistono tracce formali di richieste di convocazione del tavolo successive all'incontro in questione allora mi scuso.
buona giornata

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Certamente le relazioni sindacali sono molto cambiate nel tempo, così come è cambiata e continua a mutare la normativa di riferimento ed in generale l'atteggiamento nei confronti del pubblico impiego.
Il problema è che questi cambiamenti sono fortemente avversi agli interessi dei lavoratori.
Penso che sul tema dei profili professionali ci sia stata, da parte delle OO.SS., una iniziale sottovalutazione rispetto alla volontà e alla tempistica maturate dall'Amministrazione. C'è inoltre stato, nella fase della concertazione, un affidamento da parte delle OO.SS. ai normali principi di reciproca correttezza e leale collaborazione, che sono stato invece traditi.
Ciò nonostante sono assolutamente convinto che, anche se le OO.SS. non avessero commesso alcun errore, il risultato finale non sarebbe cambiato. Infatti è stato lampante ed evidente, in tutte le riunioni, un comportamento da parte dell'Amministrazione di non reale concertazione, bensì di mera rappresentazione di un prodotto finale già confezionato ed immodificabile.
Detto ciò, mi sembra invece chiaro che il non compilare la scheda da parte dei lavoratori abbia invece un senso, rappresentando il primo segnale di non condivisione del percorso.
Se a ciò si aggiungono le iniziative che il Sindacato sta realizzando e costruendo, come il volantinaggio, i presidi e la manifestazione generale, si può avere piena contezza della complessiva azione sindacale, la cui riuscita è però e come sempre legata alla partecipazione dei lavoratori.

Anonimo ha detto...

Caro Luciano, voglio dire ai colleghi che hanno compilato la scheda dei nuovi profili professionali di leggersi il Piano di rafforzamento amministrativo pubblicato sul BURC n. 50 con delibera di giunta in cui si evince in modo chiaro e palese lo scopo che si prefigge la regione con i nuovi profili: ATTUARE LA MOBILITA' DEL PERSONALE.
Vedi pg 19 " Accrescimento della capacità dell'ente di attuare l'effettiva mobilità interna del personale regionale attraverso la ridefinizione dei profili professionali, che risultano eccessivamente numerosi - del personale del comparto."
Saluti

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Ciao Antonio, la risposta è molto semplice.
Il lavoratore ha l'obbligo di rispettare l'orario di servizio, alla cui durata è legata l'entità della sua retribuzione. Tale orario è, di norma, pari a 36 ore settimanali, ma questa regola viene parzialmente attenuata quando, all'interno della contrattazione di ciascuna Amministrazione, sono introdotte forme di flessibilità del citato orario.
Nel caso in cui il lavoratore matura un debito orario e non lo recupera nei tempi stabiliti dall'Accordo sulla flessibilità, viola il suo obbligo di rispettare l'orario di servizio (sia pur flessibile), e quindi la sua retribuzione viene proporzionalmente ridotta. Aggiungo che un comportamento di reiterata violazione dell'obbligo di rispettare la durata dell'orario di servizio, oltre a dar luogo alla decurtazione della retribuzione, può essere considerato fonte di responsabilità disciplinare.
Per quanto riguarda invece il credito orario, è evidente che retribuire la flessibilità in positivo rappresenterebbe una forma di straordinario discrezionale, ovvero non preventivamente autorizzato dal dirigente, e quindi fuori dalla legittimazione delle previsioni normative in materia.
In sintesi penso si possa dire che l'introduzione di forme di flessibilità rappresentano una conquista importante per il lavoratore, ma non si traducono in una totale autarchia della gestione del proprio orario di lavoro. Pertanto il debito DEVE essere recuperato ed il credito DEVE essere goduto all'interno delle regole preventivamente stabilite.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Cara/o collega, di seguito la vigente normativa in materia di ferie (art. 18 CCNL 6.7.1995):
1. Il dipendente ha diritto, in ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito. Durante tale periodo al dipendente spetta la normale retribuzione, escluse le indennitàpreviste per prestazioni di lavoro straordinario e quelle che non siano corrisposte per dodici mensilità.
2. La durata delle ferie è di 32 giorni lavorativi, comprensivi delle due giornate previste dall' articolo 1, comma 1, lettera "a", della L. 23 dicembre 1977, n. 937.
3. I dipendenti neo assunti nella pubblica amministrazione dopo la stipulazione del presente contratto hanno diritto a 30 giorni lavorativi di ferie comprensivi delle due giornate previste dal comma 2.
4. Dopo 3 anni di servizio, ai dipendenti di cui al comma 3 spettano i giorni di ferie previsti nel comma 2.
5. In caso di distribuzione dell'orario settimanale di lavoro su cinque giorni, il sabato è considerato non lavorativo ed i giorni di ferie spettanti ai sensi dei commi 2 e 3 sono ridotti, rispettivamente, a 28 e 26, comprensivi delle due giornate previste dall'art. 1, comma 1, lettera "a", della L. 23 dicembre 1977, n. 937.
6. A tutti i dipendenti sono altresì attribuite 4 giornate di riposo da fruire nell'anno solare ai sensi ed alle condizioni previste dalla menzionata legge n. 937/77. E' altresì considerata giorno festivo la ricorrenza del Santo Patrono della località in cui il dipendente presta servizio, perché ricadente in giorno lavorativo.
7. Nell'anno di assunzione o di cessazione dal servizio la durata delle ferie è determinata in proporzione dei dodicesimi di servizio prestato. La frazione di mese superiore a quindici giorni è considerata a tutti gli effetti come mese intero.
8. Il dipendente che ha usufruito dei permessi retribuiti di cui all'art. 19 conserva il diritto alle ferie.
9. Le ferie sono un diritto irrinunciabile, non sono monetizzabili, salvo quanto previsto nel comma 16. Esse sono fruite nel corso di ciascun anno solare, in periodi compatibili con le oggettive esigenze di servizio, tenuto conto delle richieste del dipendente.
10 Compatibilmente con le oggettive esigenze del servizio, il dipendente può frazionare le ferie in più periodi. La fruizione delle ferie dovrà avvenire nel rispetto dei turni di ferie prestabiliti, assicurando comunque al dipendente che ne abbia fatto richiesta il godimento di almeno 2 settimane continuative di ferie nel periodo 1 giugno - 30 settembre.
11. Qualora le ferie già in godimento siano interrotte o sospese per motivi di servizio, il dipendente ha diritto al rimborso delle spese documentate per il viaggio di rientro in sede e per quello di ritorno al luogo di svolgimento delle ferie, nonché all'indennità di missione per la durata del medesimo viaggio; il dipendente ha inoltre diritto al rimborso delle spese anticipate per il periodo di ferie non goduto.
12.In caso di indifferibili esigenze di servizio che non abbiano reso possibile il godimento delle ferie nel corso dell'anno, le ferie dovranno essere fruite entro il primo semestre dell'anno successivo.
13.In caso di motivate esigenze di carattere personale e compatibilmente con le esigenze di servizio, il dipendente dovrà fruire delle ferie residue al 31 dicembre entro il mese di aprile dell'anno successivo a quello di spettanza.
14. Le ferie sono sospese da malattie adeguatamente e debitamente documentate che si siano protratte per più di 3 giorni o abbiano dato luogo a ricovero ospedaliero. L'amministrazione deve essere stata posta in grado di accertarle con tempestiva informazione.
15. Il periodo di ferie non è riducibile per assenze per malattia o infortunio, anche se tali assenze si siano protratte per l'intero anno solare. In tal caso, il godimento delle ferie deve essere previamente autorizzato dal dirigente in relazione alle esigenze di servizio, anche oltre il termine di cui ai commi 12 e 13.

Anonimo ha detto...

caro Luciano grazie per la risposta schietta e onesta, come sempre d'altronde, sulla revisione dei profili professionali soprattutto in merito alla ammissione della sottovalutazione da parte delle O.S. sulla problematica in questione.
speriamo che, con l'aiuto di tutti i lavoratori, qualcosa possa cambiare.
buon lavoro

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro/a collega, non mi appartiene la presunzione di infallibilità.
Anzi, poiché penso di essere una persona che si mette in gioco e fa molte cose, inevitabilmente commetto anche errori.
Non devo e non posso garantire un'azione perfetta e priva di errori, ma devo e posso assicurare la buona fede.

Anonimo ha detto...

ci sono aggiornamenti sulla progressione CAT.D???

Anonimo ha detto...

caro luciano potresti gentilmente riassumerci cosa rischia un dipendente con questa revisione dei profili? in particolare riguardo alla mobilità

facciamo un esempio pratico:

il dirigente della dg xx fa richiesta di un istruttore amministrativo; nessuno risponde; ora, CHI decide a) presso QUALE dg "prelevare" forzatamente questo istruttore amministrativo b) se la richiesta può essere nominativa o occorrono ulteriori criteri (ad esempio: LAUREA specifica, DIPLOMA specifico)

il MIO dirigente che esplicita la necessità di avvalersi della mia figura può opporsi eventualmente alla richiesta di mobilità ? occorre il suo nulla osta? chi prevale fra due dirigenti che entrambi vogliono la stessa risorsa?

ti sarei grato per la delucidazione

Anonimo ha detto...

prevedere l'uscita della graduatoria per la progressione delle Cat. D è un po come fare le previsioni del tempo.................!intanto qui è nuvolo e pioviggina!!!

Anonimo ha detto...

d'altra parte alla DG risorse umane sono impegnati a fare videolezioni

Anonimo ha detto...

caro luciano il sindacato può impugnare questo provvedimento di revisione profili professionali al TAR?

è una materia su cui ha competenza esclusiva l'amministrazione pubblica o ci vuole necessaiamente l'accordo del sindacato?

simone

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro Simone,
dopo le riforme Brunetta che hanno modificato non solo rilevanti aspetti della dispiplina del pubblico impiego, ma sono intervenute anche sul sistema delle relazioni sindacali, si può dire che l'accordo con le Organizzazioni sindacali non è più necessario su nussuna materia.
In parole semplici, oggi la normativa stabilisce che nelle materie oggetto di concertazione con i Sindacati, se non si raggiunge un accordo tra le parti, l'Amministrazione può procedere unilateralmente.
Al Sindacato ed ai lavoratori restano, in tali casi, solo le azioni di lotta.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Per quanto riguarda le graduatorie per le progressioni orizzontali nella CAT. D, "parrebbe" che nei prossimi giorni vengano pubblicate le provvisorie per i passaggi da D1 a D2 e da D2 a D3.

Anonimo ha detto...

quando si passa al nuovo blog senza anonimato?

LUCIANO NAZZARO ha detto...

A breve. Ci sta lavorando un amico esperto in informatica.

Teresa ha detto...

Luciano potresti chiedere chiarimenti per quanto riguarda il lavoro straordinario nella parte dove si definisce lavoro straordinario "eccedenti una frazione superiore a 15 minuti o multipli della stessa" .Cosa signidica nella concrettezza dell'applicazione? Noi perdiamo parecchi minuti per far quadrare i multipli!!!!

Anonimo ha detto...

Vorrei chiedere : questo processo di cosidetta "revisione dei profili professionali" è obbligatorio ?

Anonimo ha detto...

Luciano sai dirmi secondo quale formula sono state riparametrate a 100 le valutazioni 2012-2013-2014 per i D?
grazie
maria

Anonimo ha detto...

Occorre applicare una proporzione per parametrizzare a 100 e considerare che il massimo punteggio partendo da 100 e applicando tutti e 4 i moltiplicatori al massimo pari a 1,1 si ottiene che il punteggio massimo è pari a 146,41. A questo punto se il tuo voto totale è pari a 139,00 si applica la seguente proporzione:
146,41 : 100 = 139,00 : Y da cui segue che:
Y = (100 x 139,00)/146,41 = 94,94
questo deve essere fatto per ogni anno 2012, 2013 e 2014 e poi fare la media sui tre valori.
Come si può ben comprendere, laddove i moltiplicatori non sono stati per nulla applicati oppure solo due dei quattro si è stati totalmente penalizzati, anzi discriminati, con il risultato di essere quasi ultimi nel passaggio da D2 a D3 senza nessun un tipo di "colpa" ma solo a causa di una non omogeneità dell'uso dei parametri. Grazie ai dirigenti tutti, ora qualcuno in pensione e senza che il sindacato abbia vigilato abbastanza.

Alessandro Ferrari DG 10 ex AGC 06 ex Sistemi Informativi

Il rompiscatole ha detto...

Riconoscendone l'importanza, vorrei iscrivermi al sindacato ma sono un po' perplesso circa l'utilizzo che dei miei soldi verrebbe fatto.
Esiste un bilancio aperto che permetta di capire nel dettaglio dove vanno a finire i nostri soldi (Regione Campania quote comparto e dirigenza)?
Ad esempio: i sindacalisti, rsu o delegati/dirigenti sindacali che siano, sono remunerati ?
se sì (anche giustamente), quanto ?
Sono rimborsi spese ?
se sì, quanto ?

da un rapido calcolo, stimo che, se ci sono 350/400 dipendenti iscritti con una quota media di 15 €, vengono introitati circa 6000 € al mese per il solo comparto. Non ho dati sulla dirigenza. Però la cifra in gioco non è banale. Chi la gestisce ? per fare cosa ? Non è che ci ritroviamo un bel giorno con le Iene che inseguono qualche nostro dirigente sindacale ?
CISL docet.

Anonimo ha detto...

COME VOLEVASI DIMOSTRARE: Categoria D1 e D2 POSIZIONISTI TUTTI IN POOL. BRAVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII. GRAZIE SINDACATO:GRAZIE DI CUORE. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNATEVI.

pippo ha detto...

Grazie al C@@@O, la posizione viene valorizzata da punteggio !
Che pretendevi !!!
Non c'era neanche bisogno di aspettare le graduatorie.

Anonimo ha detto...

Si ha qualche notizia/informazione sulla sorte del 50℅ escluso dalle progressioni? É immaginabile una estensione delle graduatorie o altro?
Grazie

angelo ha detto...

Caro Luciano, in riferimento alla sospensione del rilevamento dei profili professionali vorrei segnalare i seguenti punti da portare al tavolo della discussione:
1 - è importante che i nuovi profili siano in continuità con il ruolo svolto in precedetenza all'interno dell'amministrazione: Es. se io sono stato inquadrato come divulgatore agricolo non posso trasformarmi di punto in bianco in Policy regionale. Se oggi la mia funzione in regione Campania è svolta principalmente nell'ambito dei fondi comunitari posso al massimo trasformarmi in "Funzionario addetto all'istruttoria- pagamento dei fondi comunitari".

2 - Altro punto importante è il titolo di studio corrispondente a quel profilo, non esiste che i profili non siano correlati ad un titolo di studio specifico, sia esso diploma a laurea. Altrimenti è come dire che chiunque se lo sa fare può esercitare la professione di medico anche senza essere laureato. E' importante tutelare la professioanlità relativa al titolo di studio posseduto.

Se altri colleghi hanno da dire qualcosa in merito si facciano avanti, è il momento di farsi sentire.
Angelo

Anonimo ha detto...

SULLE PROGRESSIONI UN VERGOGNA VERGNOGNA VERGOGNA A TUTTI I SINDACATI CHE SI SONO
......... ALLA VOLONTA' PERSONALE. LUCIANO COME MAI ORA NON RISPONDI ALL'EVIDENZA?

megattera ha detto...

Mi permetto di prendere la parola... riguardo alla dettagliata esplicitazione della formula adoperata per riparametrare il punteggio attribuito alle D, nulla da aggiungere, conosco un poco l'algebra e la formula è chiara e semplice. Sul suo errato utilizzo però contesterei il commento sulla mancata "vigilanza" dei sindacati; la graduatoria, infatti, è stata elaborata dai colleghi della D.G. Risorse Umane, non dai sindacalisti che operano nelle diverse Direzioni Generali. Il ruolo del sindacato si esaurisce nella fase di accordo su come attribuire le progressioni, quando, a chi, ecc., mentre la fase istruttoria è di esclusiva competenza del "Personale"; il ricorso, previsto nella procedura, è l'unico strumento correttivo.
Riguardo all'utilizzo delle quote versate per il sindacato, concordo con l'opportunità di rendere pubblici e trasparenti i bilanci; cque, è poco ma sicuro che gli RSU non guadagnano una beneamata m. di extra, anzi spesso vengono penalizzati perchè si espongono, in un contesto lavorativo dove chi fa sindacato è isolato, aggredito in primis dai colleghi che dirottano la loro rabbia verso colleghi che si impegnano per una causa comune, anzichè verso i veri responsabili, di cui evidentemente hanno timore.
Chi scrive è una monoreddito che dopo trent'anni di servizio ha avuto anche l'onore di percepire una parte della quota Renzi (il bonus degli 80 euro per i lavoratori sfigati, ndr), ma vi dico che la quota sindacale è ben spesa, mai come in questo momento.
Sulla possibilità di bandire altri posti per la progressione orizzontale, purtroppo non si possono fare previsioni se prima non viene assegnato il fondo 2016, ancora in discussione nonostante siamo quasi a fine anno; non può essere fatta nessuna programmazione se non ci mettono a disposizione i soldi, e questo è uno dei motivi che hanno determinato lo stato di agitazione del personale che forse però di agitarsi non ha troppa voglia.
Riguardo ai profili, è noto a tutti che l'Amministrazione ha sospeso la procedura, grazie all'intervento dei sindacati che si sono autoriuniti a S. Lucia, hanno preteso ed ottenuto un incontro sul tema, al quale è seguita la comunicazione relativa al rinvio dell'individuazione di questi nuovi profili. E' chiaro a tutti che i criteri stabiliti dall'Amministrazione sono lontani anni luce dalla realtà regionale in ordine, soprattutto, al percorso formativo necessario per acquisire una specificità che consenta di essere tipizzati in una determinata "famiglia", ma anche contrastante con la normativa che prevede uno specifico inquadramento all'atto dell'assunzione o del nuovo status lavorativo specificato nel contratto di lavoro e non può essere cambiato senza le necessarie procedure concorsuali.
Saluti a tutti,
Adelaide Stoppelli
Saluti a tutti,
Adelaide Stoppelli

Anonimo ha detto...

CARA ADELAIDE E' INUTILE GIRARE INTORNO ALLE RESPONSABILITA'. IL FATTO EVIDENTE E' CHE I POSIZIONISTI, cosi come è stato sempre contestato e per questo ci sono state delle cancellazioni dal sindacato, AVRANNO SEMPRE DI PIU' E DI QUESTO I SINDACATI Hanno sempre cercato di giustificarsi o quanto meno hanno cercato di negare l'evidenza che oggi è venuta a galla. NON HANNO VOLUTO RECEPIRE NULLA DAI LAVORATORI PIU'DEBOLI ,e questo E' GRAVISSIMO.
un caro saluto da Antonio.

Anonimo ha detto...

Cara Adelaide,
la vigilanza che intendevo, come da messaggio nel blog, era evidentemente e chiaramente riferita, a quando gli ex dirigenti di Settore (anni 2012 e 2013) attribuivano le valutazioni ai colleghi ctg. D posizionisti senza applicare nessuno dei 4 moltiplicatori (anni 2009, 2010 e 2011)(quelli pari a 1,1), o al massimo due come nell'anno 2012, per poi passare "gradualmente" all'applicazione del terzo moltiplicatore (pari sempre a 1,1 nell'anno 2013) in quanto si riteneva che non erano "utilizzabili" (questo per quanto riguarda gli ex Settori "Siestemi Informativi", Settore "CRED" entrambi dell'ex A.G.C. 06 diretta dalla Dott.ssa Cancellieri, attualmente beatamente in pensione, mentre noi continuiamo ad ereditare, senza nessuna colpa e senza volerlo, il suo mitico "pensiero" sulla quastione. Analogamente, accadeva per il settore "Programmazione Sanitaria" dell'ex A.G.C. 19 diretta dal Dott. D'Ascoli, attualmente in pensione. A tal proposito, una maggiore vigilanza oppure una linea guida di utilizzo dei 4 paramatri da parte del sindacato poteva evitare quanto accaduto. Infatti, nella PEO da D2 a D3 su 92 partecipanti ben 37 che rientrano nei primi 44 posti utili hanno avuto una valutazione sempre pari al massimo e cioè 146,41 per tutti e tre anni consecutivi (2012, 2013 e 2014) per ottenere così una media parametrizzata pari a 100. Chiaramente, in tal caso, non c'è stata partita, in quanto le valutazioni pesavano ben il 50% del punteggio totale massimo pari a 200.
Pertanto, anche se il sottoscritto dal 2005 ha avuto sempre una valutazionbe pari a 100, non applicando i moltiplicatori di cui prima, sono stato, e lo ribadisco a voce alta, totalmente penalizzato e discriminato.
Infine, negli stessi anni i miei dirigenti di Servizio, di Settore e di AGC venivano valutati, rispetto agli "obiettivi" prefisasti e raggiunti, con punteggi molto alti, per non dire altissimi, da fare invidia agli stessi colleghi delle alre AGC, PUR AVENDO I FUNZIONARI POSIZIONISTI CON I PIU' BASSI VOTI DELLA REGIONE CAMPANIA.
Grazie a tutti i dirigenti, vecchi, in pensione e nuovi!!!

Alessandro Ferrari

Il rompiscatole ha detto...

Carissima Adelaide,
il problema resta inevaso e la tua è una non risposta; sinceramente mi dispiace per te e per i tuoi problemi economici MA:

- Esiste un bilancio aperto che permetta di capire nel dettaglio dove vanno a finire i nostri soldi (Regione Campania quote comparto e dirigenza)?
- I sindacalisti, delegati/dirigenti sindacali che siano, sono remunerati ?
- se sì (anche giustamente), quanto ?
- Sono rimborsi spese ?
- se sì, quanto ?

Grazie

Il rompiscatole ha detto...

A scanso di equivoci ripeto:

Ritengo che chi si impegna attivamente nel sindacato ben oltre l'orario di lavoro e ben oltre le competenze per cui è stato assunto mettendoci passione e impegno, rendendosi disponibile a tutte le seccature dei colleghi, ... (un nome a caso, Luciano) meriti certamente una retribuzione e abbia non solo il dovere ma anche il diritto di renderla pubblica a giustificazione dell'enorme lavoro svolto, ne sono fortemente convinto.
Se il motto è "PER UNA INFORMAZIONE COMPLETA E TRASPARENTE, UN CONFRONTO LIBERO, UN SINDACALISMO PARTECIPATIVO" allora anche la rendicontazione di quanto versato dagli iscritti sia completa, trasparente e liberamente accessibile.

Uno dei problemi del nostro paese è che la meritocrazia non è accettata; si preferisce far finta di non sapere quanto un dirigente sindacale percepisce, lasciando sottintendere che lo faccia per volontarismo o beneficenza piuttosto che utilizzare questa informazione come parametro ulteriore per giudicare il suo operato.
Un dirigente sindacale dovrebbe andare ben fiero di percepire degli emolumenti ulteriori a fronte di evidenti risultati per le persone che rappresenta.
MA TUTTO NELLA PIU' TOTALE TRASPARENZA.
In un paese onesto, civile e maturo ci si dovrebbe vergognare solamente dei soldi rubati, non di quelli meritati.
E' per questo che da sempre sostengo che tutto quello che riguarda il personale dovrebbe essere assolutamente e perfettamente conoscibile: valore economico delle posizioni, risultati raggiunti, ora di straordinario, valutazioni, ....

Anonimo ha detto...

Il sindacato ha scelto di avallare l'utilizzo delle valutazioni degli ultimi tre anni con la scusa della legge Brunetta (che si utilizza o non si utilizza quando e come si vuole - ricordate le fasce 25% bravissimi - 50% mediocri - 25% ciucci - CHE DOVREBBE VALERE ANCHE PER I DIRIGENTI) sebbene negli scorsi anni, più volte interpellato, abbia detto "Non vi preoccupate, quel voto serve solo per prendere la produttività".
Si consideri anche che ognuno di noi non conosceva, se non ufficiosamente e per vie traverse, la votazione del proprio collega di stanza, figuriamoci quella di tutti gli altri colleghi.
Ora però la votazione non è stata considerata in valore assoluto ma come termine per creare una graduatoria.
Avremmo avuto diritto a conoscere tutte le valutazioni per poterle contestare illo tempore: se nella nostra DG tutti avevano 100, tutti tranquilli e pace. Oggi si scopre che nelle altre tutti avevano 146. Però io ho accettato quella valutazione, sotto consiglio del sindacato, per il semplice fatto che mi permetteva di percepire la produttività.

E ora ?

Che forza, che rappresentatività può avere un sindacato (e non parlo della sola CGIL) che si va a cacciare in una situazione così ?

Ci è stato detto nelle riunioni fatte in giro per le DG, "non vi preoccupate tanto facciamo subito la seconda tornata". E ora che si fa ? Se la cosa non va a buon fine, visto che siamo in rotta con l'amministrazione ?

Luciano Nazzaro ha detto...

Ribadisco che gli RSU non percepiscono alcun emolumento, magari chiedete a qualcuno di loro di mostrarvi la sua busta paga.
Per quel che riguarda le iniquità commesse con le valutazioni, l'unico strumento era il ricorso che però pochi hanno utilizzato, accontentandosi del riconoscimento sufficiente a percepire il premio di produttività, sicuramente su errata indicazione di colleghi sindacalisti e non. Su quello c'è poco da aggiungere, sono stati commessi errori da parte di tutti ed è chiaro che per il futuro bisognerà dare il giusto peso a tutti i percorsi di valutazione avvalendosi, magari, del proprio rappresentante sindacale in sede di discussione dell'eventuale ricorso.
Saluti, Adelaide Stoppelli

Anonimo ha detto...

É possibile chiarire la storia del Fondo collegata alle eventuali future progressioni? E quali dovrebbero essere i tempi per una risposta piú circostanziata?
Grazie

Anonimo ha detto...

rsu possono percepire importi per commissioni o per segretari di commissioni ,chiamati gettoni-BY ACHAB-

megattera ha detto...

La storia del fondo è la seguente: senza soldi non si cantano messe, quindi se non viene definito l'importo a disposizione per il comparto, non si può programmare alcuna spesa, tantomeno per le progressioni orizzontali (che, ricordo, hanno un costo che va coperto, appunto, dal fondo).
Adelaide

Anonimo ha detto...

Ecco ...appunto io volevo sapere quali previsioni era possibile fare sui tempi e se c'era in progetto di usare quei fondi per cantare la messa delle progressioni (e grazie per il ricordo... in effetti mi serviva qualcuno che mi ricordasse che avevo perso l'occasione di avere qualche soldino in piú)
Una prece

Vito ha detto...

Come ogni dirigente o direttore anche tutti noi altri dipendenti siamo utili, ma non indispensabili.

Pertanto, siamo tutti sostituibili se non il giorno dopo, entro una o qualche settimana, all'interno della stessa categoria, famiglia, classificazione generale.

Inutile perciò, a mio parere, fissarsi troppo sulla propria professionalità o memoria storica o altro.

La questione "profili professionali" sollevata dai sindacati, in quest'ottica, non ha molto senso ed anzi risulta abbastanza fumosa.

Anonimo ha detto...

DOVEVANO IMPEGNARSI ALLO STESSO MODO EVITANDO L'IMBROGLIO DELLE VALUTAZIONI PENALIZZANDO FORTEMENTE I NON POSIZIONISTI e dando sempre piu' ai ricchi. In questo caso cè da pensare che qualcosa non va per loro, altrimenti si sarebbero inchinati come hanno fatto con le progressioni. Infatti è vero che questo risulta abbastanza fumosa.

Il rompiscatole ha detto...

Se una persona che si firma Adelaide Stoppelli risponde alle domande del forum utilizzando l'account di Luciano (invece di uno suo proprio) devo dedurre che la risposta del sindacato alle mie domande si ferma a quanto leggo e cioè al dichiarare che gli RSU non percepiscono emolumenti.
Prendo atto ma ribadisco (ho già argomentato ma non ripeto) che le mie domande erano altre, più significative, più ad ampio spettro.
Affinché ne resti memoria le ripropongo:

- Esiste un bilancio aperto che permetta di capire nel dettaglio dove vanno a finire i nostri soldi (Regione Campania quote comparto e dirigenza)?

- I sindacalisti, delegati/dirigenti sindacali che siano, sono remunerati ?

- se sì (anche giustamente), quanto ?

- Sono rimborsi spese ?

- se sì, quanto ?

megattera ha detto...

chiedo scusa per l'errore sull'account, ho erroneamente utilizzato le credenziali di Luciano che mi ha affidato la gestione del blog.
Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, non sono a conoscenza della parte amministrativa del sindacato ma mi incaricherò senz'altro di fornirvi chiarimenti ed informazioni; noi lavoratori RSU ed RSA non percepiamo un bel nulla, se non improperi da parte dei colleghi e ostilità da parte dell'Amministrazione.
Saluti, Adelaide

Unknown ha detto...

Il bilancio della Cgil è pubblico per quanto riguarda la nostra categoria basta andare a via Torino e chiedere una copia, per tutto il resto consultate il regolamento pubblicato sul sito della Cgil nazionale

Anonimo ha detto...

ma che risposta è ?

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Intervengo con un pò di ritardo causa influenza.

Per Teresa: l'aspetto relativo alla durata dello straordinario per frazioni fisse di tempo va sicuramente chiarito e corretto. Mi riprometto di intervenire sulla questione non appena saremo un attimo più liberi da altre problematiche di più urgente definizione.

Per Maria: ai fini della progressione orizzontale, il punteggio di valutazione per le posizioni organizzative viene parametrato a 100 mediante una proporzione matematica.
In sintesi il punteggio riparametrato per ogni annualità si ottiene con la seguente formula: si moltiplica la valutazione ottenuta per 100 e si divide per la valutazione massima ottenibile (ovvero 146,41).

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Per Alessandro Ferrari:
si lo so...è sempre colpa del Sindacato, che non fa abbastanza o non vigila abbastanza o non tutela abbastanza.
Vista la piega generale che si sta prendendo, penso che a breve il Sindacato sarà abolito, così si risolve finalmente questo problema per i lavoratori.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Rispondo a qualche domanda posta in merito all'utilizzo dei contributi sindacali.
1) occorre evidenziare, essendo un aspetto importante, che l'iscrizione serve anche per contribuire alle spese, ma questo non è il solo obiettivo. Infatti l'iscrizione ha anche altri importanti effetti, quali il rafforzamento in tutte le sedi del peso rappresentativo dell'Organizzazione e dei suoi rappresentanti, nonché la costruzione dell'agibilità sindacale, ovvero del tempo che i sindacalisti possono dedicare all'attività sindacale sottraendosi legittimamente al lavoro.
2) non esiste un bilancio specifico sulle quote versate dai lavoratori per ogni singola amministrazione. Se il Sindacato si desse questa regola, allora dovrebbe fare migliaia di bilanci e dedicarsi solo a questo aspetto. Esistono invece bilanci di previsione e consuntivi annuali per ogni struttura sindacale. Ad es. c'è il bilancio della CGIL confederale nazionale e quelli di ciascuna segreteria confederale regionale e provinciale italiana. Poi, per quanto riguarda la nostra Categoria, ovvero la Funzione Pubblica, esiste un bilancio della Segreteria nazionale e bilanci di ciascuna segreteria regionale e provinciale italiana.
Ciascuno di questi bilanci deve essere approvato dal Collegio dei Revisori e dal Comitato Direttivo di ciascuna Organizzazione. Entrambi questi organi sono espressione diretta dei lavoratori iscritti, essendo costituiti dai delegati eletti dai Congressi. E per essere delegati ai Congressi occorre essere eletti dagli iscritti. Per fare un esempio, poiché sono stato eletto dagli iscritti della Regione Campania in occasione dell'ultimo Congresso della CGIL, vi ho partecipato e sono stato eletto nei Comitati direttivi sia della CGIL FP Campania sia della FP Napoli; dunque, tra le altre cose, devo verificare ed approvare i relativi bilanci e consuntivi annuali. Tutti questi aspetti sono comunque dettagliatamente disciplinati dagli statuti.
3) Tutti i bilanci sono pubblici, ovvero consultabili da tutti gli iscritti. E' sufficente recarsi alla propria Organizzazione per averne liberamente copia anche se, per essere più trasparenti, da qualche anno molte strutture procedono alla pubblicazione dei bilanci sui propri siti internet.
4) gli RSU e i dirigenti sindacali non sono remunerati. In CGIL io, in quanto coordinatore della Regione Campania, quindi soggetto a muovermi spesso sul territorio, ricevo il rimborso delle spese documentate (benzina, autostrada, biglietto del treno). Ricevono una indennità i vertici delle strutture (segretari generali) il cui importo lordo, per la CGIL, è pubblico e visionabile sul sito internet (http://www.cgil.it/bilancio-e-retribuzioni/).
5) i contributi sindacali vengono utilizzati per il funzionamento delle strutture e per l'attività sindacale. Per fare qualche esempio, occorre sostenere i costi per le sedi, per il personale, per i pullman in occasione delle manifestazioni, per il materiale di propaganda, per i citati rimborsi spese ed indennità, per i contributi in favore di azioni di volontariato ecc. ecc.
Spero di essere stato sufficientemente esaustivo.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Per quanto riguarda la domanda sulle progressioni orizzontali, devo precisare che la percentuale del personale che resta escluso da questa tornata non è del 50 bensì del 39%.
Non è ipotizzabile uno scorrimento delle attuali graduatorie, poiché un'operazione del genere sarebbe tecnicamente contestata come distribuzione a pioggia dell'istituto.
Già aver ottenuto l'ottimo risultato di una copertura del personale al 61%, detto silenziosamente tra di noi, è molto border line sotto il profilo della regolarità, poiché la normativa richiede una selezione più severa.
Il Sindacato sta invece già lavorando per realizzare una distinta seconda tornata di progressione, per cercare di raggiungere quel restante 39% dei lavoratori.
Ci riusciremo?
Non ci riusciremo?
Il Sindacato vincerà anche questa volta oppure no?
Onestamente non lo so, posso solo garantire il massimo impegno per ottenere il risultato.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro Angelo,
ho registrato le tue indicazioni sui profili professionali, che mi sembrano sicuramente condivisibili.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Cara/o collega anonimo,
non vedo di quale evidenza sulle progressioni dovrei vergognarmi.
E tu, invece, non ti vergogni a criticare e contestare gli altri senza avere nemmeno il coraggio di farlo a viso aperto anziche nascosto dietro l'anonimato?
Che valori vogliamo trasferire alle future generazioni?
Il valore della delazione??
Mi associo al sentimento di vergogna.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro Antonio,
con tutto il rispetto, non capisco il senso della tua considerazione.
Nel mondo del lavoro c'è sempre chi guadagna di più e chi guadagna di meno.
Nel caso che hai evidenziato, ovvero quello di chi è titolare di posizione organizzativa, la norma di riferimento stabilisce un compenso omnicomprensivo moderatamente più alto in considerazione dell'assunzione di maggiori responsabilità.
Di questo il Sindacato cerca di giustificarsi o negare l'evidenza??
E perché dovrebbe farlo??
Cosa c'è di strano nel fatto che ci sia chi guadagna di più e chi guadagna di meno??
Io credo che in Regione Campania il Sindacato si occupi con costanza di coloro che definisci "i più deboli", avendo costruito PER TUTTI un salario accessorio piuttosto dignitoso. Se c'è qualcosa di grave, a mio avviso, sta nel fatto che tanti lavoratori non si rendono conto di ricevere, per opera del Sindacato, un trattamento accessorio di tutto rispetto.
Che poi vi siano, in generale, casi di applicazione distorta delle regole sull'attribuzione degli incentivi, non vi è alcun dubbio. Ma l'attuazione delle regole non appartiene al Sindacato ma ad altra competenza, così come vigilare su realtà molto grandi, com'è quella regionale, non è certamente compito semplice e rispetto al quale si possano facilmente portare risultati.
Ogni diversa visione, francamente, seppur legittima è umanamente irrealistica.

Anonimo ha detto...

Nella mia categoria la percentuale é stata del 50% e cosí mi sono riferita a quella ...e cmq si sa che la storia delle % é come quella dei polli di Trilussa. Se fosse stata del 61% anche per me forse non facevo queste domande.
Battute a parte, Luciano si possono ipotizzare i tempi di combattimento della battaglia dei 39?

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Ancora per Alessandro Ferrari:
cioè secondo te il Sindacato, oltre a fare tutte le altre cose, dovrebbe automaticamente vigilare sulla correttezza di 5.000 e passa valutazioni di altrettanti lavoratori??
Non ti sembra una considerazione assurda?
Credo sia più corretto pensare che il Sindacato possa vigilare ed intervenire nei casi concreti che gli vengono segnalati dai lavoratori.
Se poi consideriamo i lavoratori come la base del Sindacato, come correttamente dovrebbe essere, ovvero se questi non si comportano come una sorta di clienti che si lamentano a posteriori, forse tutto quadrerebbe e funzionerebbe meglio.
Negli anni che hai indicato io già facevo il sindacalista e non ricordo che nessun collega di quei settori mi abbia mai segnalato una cattiva applicazione delle regole sulla valutazione dei posizionisti. Né ricordo moti di veemente protesta in quegli uffici.
Dunque, se proprio dovessi individuare una responsabilità, mi verrebbe in mente quella dei lavoratori che hanno accettato il sistema imposto da questi dirigenti andati in pensione, senza contrastarlo adeguatamente magari coinvolgendo direttamente tutte le rappresentanze sindacali.
Ma mi rendo anche conto che è più facile individuare le responsabilità negli altri.
Ecco come il Sindacato diventa il più facile degli alibi per un comodo scaricabarile.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Battute a parte, sono assolutamente convinto che il 99% dei lavoratori avrebbe preferito un Accordo sindacale che gli garantisse la personale progressione, anche a scapito di tutti gli altri.
E' per questo motivo che 1 solo datore di lavoro riuscirà sempre ad essere più forte di 1.000 lavoratori messi insieme.
Per quanto concerne la tempistica di un'auspicata seconda progressione, per verificare la fattibilità della battaglia occorre quanto meno la costituzione del Fondo per le risorse decentrate di quest'anno: atto che non è stato ancora deliberato dalla nostra Amministrazione, causando, unitamente ad altre problematiche, l'agitazione sindacale di questi giorni.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro collega "rompiscatole",
Adelaide è soltanto una collega eccezionale, che mi da una mano a gestire questo blog e in tante altre occasioni, e che opera attivamente nella CGIL nonostante non sia stata eletta (con sfortuna per i lavoratori) nelle precedenti elezioni RSU.
Garantisco che si può prendere per oro colato quello che scrive.
Ciò detto, penso di aver risposto alle tue domande e se così non fosse segnalami i restanti dubbi.
Ribadisco che gli RSU e i dirigenti sindacali della CGIL in Regione Campania non ricevono alcuna remunerazione. Anzi, mi rammarico profondamente di non essere ancora riuscito a costruire un rimborso delle spese di viaggio almeno per i compagni che vengono a Napoli dalle altre province in occasione delle delegazioni trattanti e/o altri incontri.
A qualcuno sembrerà strano, ma non tutti gli uomini sono mossi esclusivamente dal denaro; esistono ancora i combattenti per i propri valori ed ideali.

Anonimo ha detto...

Le persone per bene non fanno moti di veemente protesta.......Comunque, non puoi far finta di niente per quanto accaduto......forse siamo troppo per bene per questa amministrazione....molto mal gestita..!!! Alla fine dopo i più bravi e super pagati dirigenti d'Italia, abbiamo anche i sindacalisti perfetti!! e trasformisti...nella fattispecie un bel muro di gomma!! Il più grande sordo è quello che non vuole sentire! Alessandro Ferrari

Anonimo ha detto...

Luciano,
utilizzare ai fini della progressione orizzontale la valutazione è stata una forzatura innaturale per una serie di motivazioni la più importante delle quali è la seguente:
- se ricompili le graduatorie, utilizzando come unico parametro quello delle valutazioni, ti accorgerai che si creano dei blocchi di lavoratori che appartengono tutti alla stessa DG (ex settore); vale a dire che ogni settore/DG si è comportato come ha ritenuto meglio fare, distribuendo in fasce di valutazioni del tutto arbitrarie le proprie risorse umane - tanto "serve solo a prendere la produttività", si diceva all'epoca.
Ora però nel caso delle progressioni orizzontali il criterio è stato utilizzato per fare una graduatoria fra tutti e si evince chiarissimamente che il metodo di applicazione non è/è stato omogeneo.
Inoltre se questa votazione doveva servire per mettere me in una lista assieme a tutti gli altri colleghi, avrei avuto il diritto di conoscere tutti i voti allora e non solo ora a cose fatte; se avessi saputo, allora sì che mi avresti sentito protestare veementemente.
Nella mia DG si decise all'epoca di "non applicare i moltiplicatori", così, ad cazzum, e la cosa passò quasi inosservata tanto la produttività era garantita.
Sì, io ho la maggior parte della colpa, ma non è tutta mia ...
Se poi vogliamo parlare di questi moltiplicatori, si apre tutto un altro mondo ...
Che c@@o significa il moltiplicatore relativo al "risparmio conseguito dalla P.A." ? Se a me viene associato un obiettivo che non consente intrinsecamente di ottenere un risparmio (così mi fu detto all'epoca) che colpa ne ho io o che merito più di me ha un collega di un'altra DG a cui viene assegnato moltiplicatore 1,1 ?
Diciamolo, apertamente e francamente; è stata un'emerita ca@@@ta il fatto di ricorrere alle valutazioni parametrizzate a 100 sic et simpliciter ...
e mi raccomando ... non mi si venga a dire che "lo prevede la Brunetta" perché ben sappiamo (e lo hai detto tu stesso prima) che la Brunetta è una legge la cui applicazione è molto elastica: si applica solo quando si vuole.
Detto ciò, è ovvio che una vera selezione deve far scontento qualcuno ma avrei preferito perdere ad armi pari - magari un concorso interno del FORMEZ (gli facciamo fare qualcosa, visto i soldi che prendono) - piuttosto che partire perdente.
Ciò nulla toglie al merito di chi ha lottato per far partire la procedura di PROGRESSIONE ORIZZONTALE in senso lato.
Arrivato a questo punto dobbiamo solo sperare che si concluda anche la seconda tranche.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Allora, Alessandro, devo comunicarti che stai scrivendo su un blog di una persona non per bene, in quanto frequentemente protagonista di veementi proteste.
Non è che faccio finta di niente rispetto a quello che dici, è soltanto che non sei il mio tipo...troppo chic e per bene per me.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Cara/o collega,
io avrei detto che legge Brunetta si applica in modo elastico e solo quando si vuole??
E quando l'ho detto?
Se ho detto che in Regione Campania una legge dello Stato si applica solo quando si vuole significa che avevo bevuto o ero in un momento di incapacità d'intendere e di volere.
Se pensi che sia possibile baipassare tutte queste recenti norme (riforma Brunetta in primis) che vanno contro gli interessi del pubblico impiego, quindi sia possibile fare accordi sindacali con l'Amministrazione che non tengano conto di queste disposizioni, allora ti cedo ben volentieri il mio posto, perché io non ci riesco!

Anonimo ha detto...

Caro Luciano, ti chiedo se nella PA è possibile considerare i lavoratori per quello che sono e valgono, ovvero per quello che sono attraverso un diploma o laurea acquisita?
In definitiva, se ad un contabile di "nascita" oppure ad un "laureato in legge" si vuol affidare altri incarichi, non corrispondenti alla propria formazione e preparazione, c'è qualche legge che lo vieta?
Se un perito agrario o un geometra chiede di essere collocato presso altri servizi, che non siano quelli specifici, per volontà o per incapacità a professare la propria competenza, l'amministrazione deve "obtorto collo" inquadrarlo nelle richiamate mansioni?
E qualche dipendente della Giunta o del Consiglio Regionale, è stato assunto per concorso bandito per n. x posti per geometri, periti agrari, contabili, avvocati o qualsiasi altra competenza e materia?
Può, dunque, l'amministrazione collocare i propri dipendenti, previa riqualificazione, ove meglio ritiene e là dove il dipendente medesimo è più capace?
Senza sminuire il valore del titolo di studio acquisito, e soprattutto senza attuare forme di mobbing, può l'amministrazione non ritenere un laureato in giurisprudenza capace di garantire affidabilità nell'esercizio delle proprie funzioni specifiche?
Può l'Amministrazione, nel diritto ad essa spettante, non attribuire un'attività istruttoria nel campo agricolo o nel settore dei lavori pubblici a periti agrari e/o agronomi, ovvero a geometri e/o ingegneri, che la stessa non ritiene all'altezza della situazione?
E se i medesimi ritengono di dover sindacare, o peggio opporsi a predetta decisione, hanno strumenti per farlo?
Spero di essere stato chiaro e mi attendo una risposta altrettanto chiara, con richiami alla Riforma Brunetta o a tutto quanto possa essere utile per capire la situazione che, soprattutto nella rivisitazione dei profili professionali, vede una certa confusione da ogni parte la si guardi.
Cordialmente.

Anonimo ha detto...

VORREI FARE UNA CONSIDERAZIONE SU UN POST PRECEDENTE.
- "IL FUNZIONARIO ADDETTO ALL'ISTRUTTORIA-PAGAMENTO DEI FONDI COMUNITARI" COME SI AUSPICAVA ESSERE DEFINITI, ALTRO NON E' CHE IL FUNZIONARIO, IN INGLESE, DELLE POLICY REGIONALE.

-A CHIUNQUE, SENZA LAUREA, ESERCITA LA PROFESSIONE DI MEDICO, LE PORTE DELLA GALERA SONO PIU' CHE APERTE.
AD UN LAUREATO IN MEDICINA A CUI NON SI CONSENTE, QUI IN REGIONE, DI ESERCITARE LA PROFESSIONE DI MEDICO, CONSIGLIO DI APRIRSI UNO STUDIO TUTTO SUO.
QUESTO VALE PER OGNI TITOLO O LAUREA CHE SIA.
SALUTI.

Anonimo ha detto...

Devo aver frainteso le tue parole quando scrivi "è molto border line sotto il profilo della regolarità, poiché la normativa richiede una selezione più severa".
Cmq non importa.
Proprio sotto questo profilo, non posso che ringraziarti. È il resto di quanto ho scritto nel mio post che mi lascia l'amaro in bocca

Luciano Nazzaro ha detto...

vorrei aggiungere delle precisazioni riguardo al percorso di revisione dei profili attualmente in stand by, grazie ESCLUSIVAMENTE all'azione degli odiati RSU.
Prima di ogni altra cosa, ringrazio Luciano per la stima, che nei suoi riguardi moltiplico per un milione; in trentun anni di sfortunata vita lavorativa in questo Ente non ho mai conosciuto un collega di tale spessore, non solo per le competenze, evidenti a tutti, ma per l'integrità e l'intelligenza che raramente albergano nella stessa persona.
Detto ciò rendo noto che la discussione sui profili è stata anche oggetto, tra le altre tematiche, dei lavori del C.U.G. (Comitato Unico di Garanzia) di cui faccio parte come componente CGIL.
Oltre al problema della praticabilità dei nuovi criteri, alla luce della ricca normativa in materia, e di cui si dovrà discutere ai tavoli tra Amm.ne e Sindacati, personalmente ho evidenziato il problema che la mobilità volontaria è praticamente ancora legata al rilascio di nulla-osta da parte del dirigente di turno, senza alcuna considerazione del parere del lavoratore richiedente, il che certamente non si sposa con una moderna visione di arricchimento professionale e aggiornamento ottenibili, chiaramente, anche e soprattutto con la diversificazione delle esperienze lavorative. In buona sostanza, se rimango bloccato per anni nella stessa direzione, con le stesse ripetitive mansioni, come posso evolvermi nella direzione imposta dai nuovi criteri di individuazione dei profili?
Per il resto, confermo e sottoscrivo le informazioni fornite da Luciano riguardo i presunti guadagni dei rappresentanti sindacali: gli emolumenti sono uguali a zero assoluto, le motivazioni scaturiscono dal desiderio di mettersi in discussione in prima persona, senza miraggi di guadagni e carriera che non appartengono alla nostra epoca lavorativa.
P.S: La mia terza posizione in graduatoria per le progressioni orizzontali è derivata dai titoli (idonenità al concorso per categoria D e Laurea Magistrale conseguita nel 2014); solo nell'ultimo anno, infatti, mi è stato riconosciuto un punteggio di 100 nelle valutazioni per la produttività.
P.P.S.: Luciano non è rientrato in posizione utile per il conseguimento della nuova fascia.
Saluti a tutti.
Adelaide Stoppelli

Luciano Nazzaro ha detto...

Grazie Ade troppo buona.

Anonimo ha detto...

Bravissima...continua così!!!

Luciano Nazzaro ha detto...

Cara/o collega,
cerco di rispondere sinteticamente alle tue domande.
1) nella P.A. i lavoratori dovrebbero sempre accedere ed essere adoperati per quello che sono (quindi per le competenze di studio e professionali che hanno) e per quello che valgono (ovvero per le capacità che dimostrano concretamente sul lavoro). Ciò evidentemente risponde ai principi costituzionali di efficacia e di efficienza di una P.A. che ha l'obiettivo di curare gli interessi del cittadino.
2) Nessuna legge vieta ad un'amministrazione di impiegare o reimpiegare un lavoratore su un'attività non corrispondente alla propria formazione e/o al proprio profilo professionale. Anzi, il Testo Unico sul Pubblico Impiego ed il codice civile espressamente lo consentono. Il lavoratore può essere adibito dall'amministrazione nelle mansioni legate al suo profilo nonché in "mansioni equivalenti", ovvero rientranti nella sua categoria di appartenenza. Va però detto che non è una facoltà che la P.A. può esercitare senza limiti. Anzitutto vi deve essere una motivazione legittima e il dipendente deve essere riqualificato nella nuova mansione attraverso un percorso formativo e di tutoraggio.
3)Se invece è il lavoratore a chiedere di essere collocato su mansione diversa da quella di appartenenza, l'amministrazione non ha alcun obbligo di accettare la richiesta. Ciò deriva dalla caretteristiche proprie e dalla natura del c.d. "lavoro subordinato", per i quali è sempre il datore di lavoro che valuta le esigenze di organizzazione dell'attività.
4) C'è un folto gruppo di lavoratori della Giunta che è stato assunto per concorso bandito su specifico profilo professionale. Mi riferisco ad es. agli ultimi concorsi banditi in ossequio alla programmazione del fabbisogno di personale stabilita con la D.G.R. 6132/2002.
5) L'amministrazione può ritenere un lavoratore non affidabile o non capace di svolgere le proprie funzioni specifiche. Tuttavia una situazione del genere non comporta percorsi di riqualificazione del lavoratore in altra mansione, ma può invece determinarne il licenziamento. Non solo la recente normativa legislativa sul pubblico impiego, ma da prima il nostro Codice Disciplinare, stabiliscono che una situazione di perdurante insufficiente rendimento e di incapacità ad adempiere ai propri obblighi di servizio è causa di licenziamento con preavviso del lavoratore.
Ovviamente il lavoratore può difendersi da tale accusa in sede di procedimento disciplinare e può contestare un provvedimento in tal senso davanti al Giudice del Lavoro.
Spero anch'io di essere stato sufficientemente chiaro.

Anonimo ha detto...

Che le progressioni orizzontali avrebbero creato malcontenti, specialmente in una situazione come quella attuale di vacche magrissime, con stipendi bloccati da 7 anni, era facile prevederlo. E per questo, al sindacato si chiedeva, accanto alla incontestabile battaglia per allargare il più possibile il numero di beneficiari, di individuare una modalità di assegnazione il più possibile trasparente e oggettiva. prendere in considerazione le valutazioni dell'ultimo triennio ha un senso, a nulla valgono gli strepiti di chi si è visto assegnare valutazioni errate o interpretative negli anni scorsi. La questione andava sollevata all'epoca, magari con il supporto del sindacato, ma si può ben immaginare che chi non ha il coraggio (di affermare un proprio diritto nei confronti della dottoressa di turno) non se lo può dare.
Molto più contestabile a mio parere, per il personale di categoria D, la valutazione (peraltro così incidente) della posizione. Sono e resto convinto che ci siano non pochi colleghi estremamente capaci che per le più disparate ragioni non siano insigniti da tale incarico (perché invisi al dirigente, perché incardinati in direzioni prive di disponibilità, perché beneficiari dei cosiddetti pacchetti). E verso di loro, per un senso di giustizia e solidarietà, che il sindacato doveva guardare, colore che spesso lavorano al pari o meglio di altri senza raccogliere gli stessi frutti.

Senza regalare nulla, per carità, nessuna elemosina.

Se tu collega sei così bravo e affidabile da avere la posizione, magari a mio discapito, sei già ricompensato per la tua bravura con la posizione stessa. Perché devo pagarla due volte questa mancanza?
La soluzione era semplice: un mini concorso interno, sulla falsariga delle progressioni verticali, dove tutto si azzera (eccetto la media delle valutazioni dell'ultimo triennio e gli eventuali titoli di formazione (VERI) acquisiti dall'ultima progressione).

Come dite? Il concorsino costa e ci vuole tempo? Sui costi, visti progetti e progettini per cui elargiamo risorse al formez la copertura si sarebbe trovata; sui tempi sono solo (quasi) 10 anni dall'ultima progressione, mese più, mese meno cambierebbe poco

Anonimo ha detto...

Prendere in considerazione le valutazioni dell'ultimo triennio sic et simpliciter senza usare una scala di punteggi (come fatto ad esempio per l'anzianitá) e soprttutto dare ad esse un peso del 50% nel punteggio totale ...non ha senso, posto che sono date senza senso e in modalitá top secret. Sono un elemento soggettivo, non misurabile, difficilmente contestabile in quanto rimesso alla assoluta discrezionalitá e schizzofrenia di una persona che puó anche sapere meno del soggetto valutato... che titolo é essere ben visto dal dirigente di turno? Se puó essere opportuno prenderle in considerazione, non lo é renderle cosí determinanti.

Unknown ha detto...

Salve Luciano,
potesti spiegarmi quale è la procedura per il trasferimento volontario ?
la richiesta di trasferimento va fatta al Dirigente dell'UOD in cui ci si
vorrebbe trasferire , e a chi va richiesto il rilascio del nulla osta al Dirigente di UOD in cui presti servizio o il Direttore Generale ?
grazie
Emerico Mariano

Luciano Nazzaro ha detto...

Ciao Emerico,
occorre acquisire i due nullaosta, in ingresso ed in uscita, rispettivamente dai Direttori Generali dell'ufficio di destinazione e di quello di appartenenza.
Dunque devi fare richiesta di nullaosta in uscita indirizzata al D.G. del tuo attuale ufficio (e facoltativamente al dirigente della tua UOD, se vuoi informarlo ufficialmente).
E devi fare richiesta di nullaosta in ingresso indirizzata al D.G. dell'ufficio dove ti vuoi trasferire (e facoltativamente al dirigente della UOD dove vuoi essere assegnato).
I nullaosta devono sempre essere rilasciati dai direttori generali, che hanno potere esclusivo in materia di assegnazione e/o di trasferimento del personale.

Luciano Nazzaro ha detto...

Carissimi,
voi parlate dell'attività sindacale con parole e con considerazioni così semplicistiche da farla sembrare come se si trattasse di un confronto tra 2 amici che devono trovare un accordo per scegliere la meta di una vacanza.
Diciamo che purtroppo non è una situazione così facile come sembra la immaginiate. Provate piuttosto a pensarla come ad una gara di tiro alla fune nella quale il vostro avversario ha il doppio dei vostri muscoli.

Le vostre considerazioni sui criteri della progressione sono, più o meno, tutte condivise dal Sindacato. Lo sappiamo bene che le valutazioni sono spesso falsate, in positivo o in negativo, dal dirigente di turno, e che quindi adoperarle per la progressione non è una scelta incontestabile.
Però l'aspetto che sembra sfuggirvi è che in materia di contrattazione delle politiche e degli istituti di sviluppo e valorizzazzione NON COMANDA il Sindacato, non decide unilateralmente il Sindacato. Al contrario, il dito che deve concretamente schiacciare il tasto di avvio di queste procedure, o in parole povere "il coltello dalla parte del manico", lo ha la parte pubblica.

Ripeto di seguito, e per l'ennesima volta, le difficoltà sia specifiche sia generali che ha dovuto affrontare il Sindacato nella fase di negoziazione delle progressioni orizzontali.

Luciano Nazzaro ha detto...

Le difficoltà specifiche sono state:

1) la costruzione della volontà da parte dell'Amministrazione. Il Sindacato ha anzitutto dovuto molto lavorare già solo per convincere la politica e la dirigenza competente ad attivare questo istituto, bloccato da 8 anni.

2) il poco tempo a disposizione per negoziare i contenuti dell'Accordo. Per verificare la presenza e quantificare l'entità delle risorse economiche necessarie all'operazione si giunge infatti al mese di novembre 2015. Per il Sindacato è imprescindibile siglare un accordo entro la fine dell'anno 2015 per 2 motivi:
- il primo è che alla scadenza dell'anno, senza un accordo che le destini alla progressione 2015, quelle risorse vanno in economia e si perdono; pertanto sfumerebbe la fatica fatta dal Sindacato per aprire questa negoziazione, rinviando tutto da capo al 2016, sia per riconvincere l'amministrazione sia per ritrovare le risorse.
- il secondo motivo è che il Sindacato già sa che non riuscirà a far fare la progressione a tutti i lavoratori insieme, sia perché vietato dalla vigente normativa sia per l'insufficienza delle risorse presenti in quel momento. Pertanto, al fine di cercare di far beneficiare tutti i lavoratori interessati, il Sindacato è già costretto a ragionare sulla necessità di due annualità di progressione (2015 e 2016). Ma se salta il 2015 le annualità si spostano al 2016 e 2017, con ciò incidendo negativamente sul concreto interesse dei lavoratori.
Se per il Sindacato è necessario condurre una negoziazione veloce, che chiuda l'accordo e gli altri step tecnici entro la fine dell'anno, per l'Amministrazione l'interesse è esattamente il contrario, ovvero quello di complicare la contrattazione e far saltare il 2015, di modo da risparmiare soldi. E' evidente che questa situazione, per la quale il Sindacato ha fretta e l'Amministrazione no, mette il Sindacato in una condizione di notevole svantaggio rispetto alla controparte. Quindi il Sindacato non ha molto tempo da poter dedicare allo scontro sui criteri, né può assumere una posizione pregiudiziale e dare all'Amministrazione un buon motivo per abbandonare o rinviare il tavolo.

3) la vigente normativa che disciplina le progressioni, in base alla quale l'istituto deve essere severamente selettivo (ovvero riconosciuto ad una percentuale bassa di lavoratori) ed attribuito in funzione della misurazione delle performance (ovvero in base alle valutazioni). Sotto questo punto di vista, il Sindacato ha dedicato molto tempo della negoziazione per convincere l'Amministrazione a spingersi fino alle percentuali concordate. Riuscire a far fare la progressione 2015 al 61% dei lavoratori interessati è stata, per il Sindacato, una vittoria assoluta, data la vigente e retrittiva disciplina in materia. Per quanto concerne le valutazioni, alle quali la normativa attribuisce un peso totale, il Sindacato è riuscito invece a ridurne l'incidenza al solo 50% del punteggio globale, mediando con altri criteri più oggettivi (anzianità, titoli ecc.).
In definitiva, pur dovendo accettare qualche boccone amaro, rappresentato da quegli aspetti criticabili dei criteri di selezione, il Sindacato, nelle circostanze e con le difficoltà descritte, ha ritenuto di essere riuscito a concludere un Accordo complessivamente vincente per i lavoratori.

Luciano Nazzaro ha detto...

Alle difficoltà specifiche si aggiungano due complicazioni generali, ovvero presenti per l'attuale Sindacato in tutte le occasioni di contrattazione e confronto con la parte pubblica:

- la prima è da individuare nella bassa, e purtroppo nota alla controparte, rappresentatività delle Organizzazioni sindacali le quali, pur agendo unitariamente, in Regione Campania pesano poco e quindi hanno forza di pressione limitata;

- il secondo problema, purtroppo anch'esso ampiamente noto alla controparte, è la indisponibilità, nel novero delle azioni di lotta utilizzabili dal Sindacato regionale, delle forme di battaglia sindacale più dure ed efficaci. In parole povere la politica e la dirigenza sanno bene che il Sindacato non può minacciare scioperi ed altre iniziative di forte impatto, poiché i lavoratori della Regione non vi aderiscono.

Se, nella situazione rappresentata, qualcuno pensa che sarebbe facilmente riuscito a concludere un Accordo migliore (ovviamente non per se stesso ma per la generalità dei lavoratori), invece di parlare soltanto si faccia avanti perché sarò ben lieto di fargli condurre l'azione della CGIL nelle prossime trattative.

Anonimo ha detto...

LUCIANO, QUELLO CHE HAI ESPOSTO E SACROSANTO E CONDIVIDIBILE. MA IL FATTO DI AVER ACCETTATO LA DISTINZIONE TRA I POSIZIONISTI E I NON, QUESTO NON VIENE PROPRIO GIU',
E SAREBBE MEGLIO CHE DICHIARASTE CHE SU QUESTO PUNTO "AVETE FALLITO". NON RIESCO A CAPIRE COME NEGARE L'EVIDENZA CHE VIENE FUORI PROPRIO DALLA VISURA DELLE GRADUATORIE. IO NON SONO INTERESSATO ALLE GRADUATORIE PERCHE'C5(ANZI SPERIAMO IN QUALCOSA), PERO'......CASPITA NEGARE L'EVIDENZA....NO E'!!!!!!!!
UN CARO SALUTO DA ALFREDO

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente quanto sopra delle 09:50 di Alfredo (ed era stato detto da me e da tanti come prima cosa nello scorso novembre):
perchè regalare 8 punti (20 - 12) a chi già è tutelato (non certo per qualche merito) rispetto a chi non ha avuto possibilità, ed anzi già è stato da anni discriminato ?

Questa è la domanda a cui le RSU tutte (la triplice, non solo la Cgil) dovrebbe dare una seria risposta.
Magari portandoci anche un solo esempio di eguale doppia applicazione (del provilegio Posizione) in un bando PEO di altra Regione.

megattera ha detto...

Come sempre, l'incarico di posizione organizzativa è oggetto di polemiche e trasversale a tutti gli aspetti della vita lavorativa.
Le osservazioni sono legittime e condivisibili al 100% se valutate con l'occhio del lavoratore della Giunta, oramai rassegnato a subire ingiustizie statuite da un infelice contratto, si nazionale che integrativo, per la parte che riguarda i criteri di attribuzione di tali incarichi.
Bisogna però fare, a mio avviso, un passo indietro, al motivo, cioè, della esistenza e sussistenza delle posizioni organizzative: questo istituto, infatti, è nato per riconoscere un quantum a chi, inquadrato in una specifica categoria, svolgesse un incarico che comportasse una specifica attività lavorativa di particolare impegno e richiedente professionalità specifiche, incarico che non era pensato come una rendita di posizione (quale è diventato), ma bensì come uno strumento per la premialità da riconoscere ai beneficiari, per un periodo di tempo limitato.
E' ovvio che, secondo la ratio che ha ispirato la nascita di questo istituto, l'attribuzione di una posizione organizzativa corrispondesse ad un titolo significativo ed importante per lo status professionale, arricchendo il curriculum di chi ne fosse stato destinatario. Ed è quindi consequenziale che, in sede di competizione all'interno della categoria, tale istituto dovesse essere debitamente riconosciuto e valutato dagli organismi deputati alla formulazione del bando di concorso.
L'anomalia, tornando coi piedi per terra alla triste realtà della Regione Campania, deriva dall'utilizzo che si è sempre fatto di queste benedette posizioni organizzative, sganciate da ogni logica meritocratica e soprattutto attribuite "ad libitum", senza alcuna considerazione della spesa scaturente da questo consistente emolumento, quindi della loro reale utilità, e della necessità di legarle ad una determinata contingenza lavorativa, sia in ordine all'obiettivo da realizzare che al range temporale da rispettare.
Queste distorsioni potevano essere corrette attraverso la contrattazione, che doveva avere alla base il sostegno e la volontà di tutti i lavoratori, cosa che non accade anche per l'indisponibilità a mettersi in gara attraverso una selezione seria per l'attribuzione della p.o.
La legge prevede che vengano valutati i titoli professionali e culturali; se questi sono stati ottenuti in maniera impropria, è ovvio che i benefici in sede di concorso vengano mal digeriti dagli esclusi, ancora una volta vessati e penalizzati economicamente, ma senza una cultura sindacale seria e condivisa, ancora una volta, non si va da nessuna parte.
Saluti a tutti, Adelaide Stoppelli

Anonimo ha detto...

Gentilissima Adelaide,

riportando le tue parole appena sopra:
"Bisogna però fare, a mio avviso, un passo indietro, al motivo, cioè, della esistenza e sussistenza delle posizioni organizzative: questo istituto, infatti, è nato per riconoscere un quantum a chi, inquadrato in una specifica categoria, svolgesse un incarico che comportasse una specifica attività lavorativa di particolare impegno e richiedente professionalità specifiche, incarico che non era pensato come una rendita di posizione (quale è diventato), ma bensì come uno strumento per la premialità da riconoscere ai beneficiari, per un periodo di tempo limitato."

L'istituto infatti era previsto con il criterio di "rotazione degli incarichi".

Ma mai in Regione Campania è stato attuato in tal senso.

Nel corso di questi decenni: sarebbero bastate queste poche riga indirizzate dalla parte Sindacale ad esempio alla Corte dei Conti, alla Procura della Repubblica, ecc. a rendere credibile il vostro operato, e la vostra funzione.

Allora ci si chiede: Ma chi avrebbe dovuto farlo, se non Voi ?

megattera ha detto...

CHIEDO SCUSA, MA CON CHI HO IL PIACERE DI INTERLOQUIRE?

Anonimo ha detto...

pare che qualcosa si stia muovendo in materia di revisione dei profili professionali in seguito all'incontro del 04/11/2016.
apprendo con favore le rassicurazioni dell'amministrazione circa il non utilizzo di tali nuovi profili ai fini della mobilità. resta il fatto che, almeno per molti dipendenti tra cui gli assunti a seguito degli ultimi concorsi, il profilo professionale era oggetto di materie d'esame per il superameto dello stesso, per cui, ad esempio, gli assunti con il profilo di programmazione e controllo, quindi con profilo di tipo contabile, rischiano di perdere tale inquadramento se sono stati, non per loro volontà, incardinati in uffici che non richiedevano tali profili e scaraventati a fare altro.non è ipotizzabile la non variazione sic et simpliciter del profilo ma una sorta di ampliamento della declaratoria dello stesso che tenga conto del profilo per cui si hanno i titoli e per cui si è superato un concorso in aggiunta al profilo relativo alle mansioni che si svolgono? per cui nell'esempio fatto prima gli istruttori o i funzionari di programmazione e controllo se svolgono prevalentemente istruttorie amministrative piu che contabili non potrebbero diventare: "istruttori o funzionari amministrativi e di programmazione e controllo?" contemperando cosi sia l'esperienza lavorativa acquisita sul campo che la professionalità derivante dai titoli di studio e legittimata da un pubblico concorso?.
grazie.

Anonimo ha detto...

CARISSIMO LUCIANO,Ti poniamo un quesito al quale si spera in un Tuo sempre istantaneo intervento, in modo da definire per tutti un disguito che stà avvenendo in vari uffici regionali.
PAUSA MENSA DALLE ORE 13 alle ORE 14. SE si fa la pausa dalle ore 13 alle ore 13.30, oltre a questo orario Si puo' chiedere un permesso dalle 13e31 minuti sia esso permesso da recuperare o per la legge 104? fino alle ore 15.30 o 15.15 il venerdì? Ti chiediamo questo, con serenità solo per chiarire la situazione una volta per sempre visto che molti colleghi si lamentano che quanto sopra detto gli viene negato in quanto non è possibile prendere alcuni tipi di permessi( 104) durante questo arco di orario.
Un caro saluti da colleghi interessati.

Anonimo ha detto...

in merito alla riunione del 04/11/2016 sui profili professionali,come è possibile una visione diametralmente opposta tra CGIL-CISL-UIL da un lato e CSA dall'altro??? cosi aumenta la confusione tra i dipendenti. qui non si tratta di piccole diversità di vedute su alcuni aspetti.
grazie.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Sono d'accordo e sono anch'io molto meravigliato del fatto che ci siano considerazioni molto diverse.
Non sono in gradi di dare una risposta.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Cari colleghi,
è possibile fruire dei brevi permessi da recuperare o di quelli ex legge 104 in qualsiasi momento ed arco temporale dell'orario di servizio.
Sarei anzi curioso di sapere quale motivazione viene addotta per negare l'utilizzo dei permessi negli orari da voi indicati.
Quindi si può serenamente prendere un permesso alle ore 13.31.

Anonimo ha detto...

APPUNTO. CARISSIMO LUCIANO . NON ESISTONO MATIVAZIONI E NON LE VOGLIONO DARE. QUESTA E' LA COSA GRAVISSIMA.

Anonimo ha detto...

Buongiorno, volevo invitare coloro che sono in possesso della legge 104 di farsi rispondere per iscritto eventuali dinieghi! In mancanza di questa procedura chiedere tramite una lettera bonaria la concessione del permesso. In caso di risposta negativa è possibile procedere legalmente con denuncia penale e richiesta di risarcimento danni.
Purtroppo molti non sanno cosa rischiano con il diniego di tale permesso.
Aldo Viscardi

Anonimo ha detto...

LUCIANO, altra domanda per tutti. Ma per il recupero permesso si deve sempre raggiungere almeno un'ora?
grazie anticipatamente per la risposta

Luciano Nazzaro ha detto...

Le modalità di recupero dei brevi permessi sono stabilite dal dirigente in relazione alle esigenze di servizio.
Quindi non esiste una regola generale valevole per tutti. Se il dirigente non stabilisce niente, allora il recupero può avvenire discrezionalmente, senza limitazioni o particolari caratterisiche.

Anonimo ha detto...

Art. 5 PERMESSI BREVI. Secondo le modalita' del Dirigente ma COMUNQUE non inferiore all'ora. Quindi non è come sostieni sopra. Se io ho da recuperare solo mezzora devo attendere che ne faccio ancora mezzora. Se ho solo mezzora recupero un'ora e l'altra mezzora mi viene data in credito. QUESTO E'Quello, seppure assurdo, CHE si stà verificando in alcune strutture. Allora caro luciano , perché non eliminiamo dall'art.5 "comunque non inferiore all'ora"?
Grazie Luciano e attendiamo novità in merito.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

E' un passaggio che abbiamo già fatto.
Infatti, la successiva nota della D.G. Risorse Umane prot. 0499818 del 21/07/2016, che contiene precisazioni sulla disciplina del recupero dei brevi permessi, stabilisce che l'indicazione di un minimo non inferiore all'ora non è obbligatoria ma solo indicativa.
Quindi, è il dirigente di ciascuna struttura che stabilisce le modalità di recupero dei brevi permessi.

Anonimo ha detto...

SI RINGRAZIA ANCORA UNA VOLTA I BELLICOSI SINDACALISTI PER AVER OFFERTO AI POSIZIONISTI ULTERIORI PRIVILEGI A RIGUARDO DELLE GRADUATORIE. SIETE STATI VERGOGNOSI.

Anonimo ha detto...

essendo tra le persone escluse dalla recente progressione (evviva la meritocrazia delle valutazioni soggettive....) piuttosto che polemizzare su quanto già accaduto e acquisito, mi interesserebbe sapere che prospettive ci sono per noi reietti, se cioè si è fatto qualche passo avanti sul Fondo anche dopo la recente nota e se, auspicando un esito positivo per la questione Fondo, è plausibile che esca un nuovo bando per le progressioni entro la fine dell'anno
Grazie

Anonimo ha detto...

Non ci sarebbe bisogno di un nuovo Bando: si dovrebbe a giusta ragione (anche viste le modalità di queste graduatorie) scalare le varie graduatorie per i rimanenti dipendenti (che sono anche in numero inferiore rispetto ai "favoriti della prima tornata").

Se fai un nuovo Bando: si correrebbe il rischio di far avere un'altra progressione a quasi tutti gli "stessi".......: vista anche l'ingordigia che hanno (ovviamente sempre col placet e la responsabilità della parte sindacale).

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

E aggiungo che sarebbe anche più rapido ricorrere alle graduatorie esistenti, ma è stato spiegato su questo blog che non è possibile questa soluzione e occorre fare un nuovo bando e una nuova selezione ...dalla quale ovviamente andrebbero esclusi chi ha già partecipato alla recente progressione. Se non sbaglio anche quella del 2006 fu suddivisa in due gruppi

Anonimo ha detto...

Fu suddivisa in 2 gruppi: ma non con nuovo bando; ed a distanza di soli 2 mesi (1 settembre 2007 - 1 novembre 2007).

Colgo l'occasione per far notare ancora una cosa contraddittoria in questo Accordo Amministrazione - parte Sindacale a riguardo di questa Peo 2015 -2015: e cioè se da un lato si è concordato di favorire con percentuali fino al 91 % le categoria basse (A) ritenendole forse più bisognose, dall'altro lato all'interno della categoria D ci si è accordato per far andare il 50$ dei posti praticamente ai solo candidati con P.O. (facendoli partire con ben 8 punti di vantaggio rispetto a chi non ha neanche la P.O.).
Quindi 2 pesi e 2 misure come nella peggiore tradizione della Giunta regionale della Campania.
In sostanza anche per questa faccenda a rimetterci e a pagare è sempre la stessa categoria, cioè i D senza P.O..
Cosi come in tante occasioni: ricordare ad esempio su tutti il primo accordo sul fondo salario accessorio della Giunta Caldoro, che come prima cosa tagliò, non i privilegi dei favoritismi storici, ma guarda un pò i Progetti speciali di produttività, che erano l'ancora di salvataggio per i funzionari non assegnatari di P.O.

Anonimo ha detto...

HANNO DATO TUTTO AI PIU' RICCHI. CIOE' Ai POSIZIONISTI. VEDIAMO SE ORA QUESTI BRAVI SINDACALISTI SI OPERERANNO PER UN SCIVOLAMENTO oppure per una nuova graduatoria escludendo i già beneficiati e tenendo conto dell' età. In questa graduatoria abbiamo visto entrare persone assunte da appena diesi anni e i prossimi alla pensione esclusi. ASSURDO E VERGOGNOSO.

Anonimo ha detto...

LUCIANO, MA I POSIZIONISTI CHE HANNO BENEFICIATO DELLA GRADUATORIA SARANNO AL TUO FIANCO A SCIOPERARE ? PENSO PROPRIO DI NO PERCHE' A LORO NON NE FREGA UN C.......
PERCIO' VERGOGNATEVI.

Anonimo ha detto...

LUCIANO CORTESEMENTE PUOI FARMI SAPERE IL PERCHE' NELLA VOCE ANZIANITA' DI SERVIZIO ,anche se è la stessa per tutti colleghi, uno prende 20 punti(12-8) e un altro 22 punti (12-10). Quei due punti in più dove escono? Urge risposta per eventuale ricorso. Grazie Antonio

Anonimo ha detto...

perchè mai chi è prossimo alla pensione dovrebbe avere uno scivolamento d'ufficio? anche se il suo unico impegno è quello di venire timbrare il cartellino? bravi bravi bravi.....continuate così

Luciano Nazzaro ha detto...

Antonio non è possibile che a parità di anzianità i punteggi attribuiti siano diversi.
La differenza potrebbe derivare da una diversa anzianità in altre categorie.
Il punteggio dell'anzianità di servizio è infatti suddiviso in due elementi di valutazione: l'anzianità nella categoria attuale e l'anzianità in altre categorie.
Comunque dovrei capire a quali casi concreti ti riferisci per darti una valutazione corretta delle differenze di punteggi.

Anonimo ha detto...

Una testimonianza. Sono un P.O. Non ho avuto la progressione (grida di gioia dalla rete). Il regolamento del piffero mi ha penalizzato. Sono un laureato da 35 anni con vari titoli e specializzazioni (lo dico per quelli che muoveranno qualche eccezione sulle lauree on line o similari). Va bene così, ma per quanto mi riguarda non è giusto. Sono uno di quelli che lavora, come ovviamente fa la stragrande maggioranza dei dipendenti della G.R. Saluti. Aspettiamo la prossima ! (mai più). Salve a tutti.

Anonimo ha detto...

Infatti Luciano mi sono confuso. E' anzianità in altri servizi. Forse perché il collega per un periodo di tempo ha avuto una posizione che poi non ha piu'?
Eppoi vorrei chiederti se la partecipazione ad un corso(Normativa Sismica) di partecipazione fatto presso l'universita' degli studi di Napoli Federico II con attestazione rilasciata dalla stessa università è calcolabile ai fini del punteggio.
Sempre un grazie da Antonio e aspetto risposta.

Luciano Nazzaro ha detto...

Antonio dovrei vedere la stringa dei punteggi del collega per capire cosa gli è stato valutato. Escludo che si tratti della posizione detenuta in passato.
Per quanto riguarda i corsi di specializzazione universitari, essi danno luogo all'attribuzione di 10 punti se hanno avuto durata almeno annuale e prevedevano il superamento di una prova finale.

Anonimo ha detto...

LUCIANO : Posizione 260 e posizione 301 stessa assunzione.
Un saluto da Antonio. Grazie

Anonimo ha detto...

posizione 282 e 283, entrambi assunti nel 2000 come ex arica, al primo viene valutata l'anzianità di servizio nell'arica anche se si tratta di ente non pubbllico al secondo no. Bo! Come li hanno fatti i punteggi è un mistero. Vi consiglio di inondarli di ricorsi per ogni irregolarità riscontrata.
Sono degli incapaci.

Anonimo ha detto...

LUCIANO puoi dare risposta alla 260/301? Ci potrebbero essere gli estremi per un ricorso? Grazie anticipatamente. Giorgio

Anonimo ha detto...

IL COORDINAMENTO SINDACALE AUTONOMO in Data 26.02.2016 chiedeva al Presidente all'assessore e alla corte dei conti la verifica sulla legittimita' della procedura selettiva, principalmente sulla valutazione postuma di tati dipendenti. In data 20.11.2016 lo stesso Sindacato ha chiesto l'elenco del personale che ha ricevuto valutazione postuma ,anche per un solo anno. DETTA SITUAZIONE E' OGGETTO DI RICORSO DA PARTE DI TUTTI I DIPENDENTI CHE NON RIENTRANO IN QUELLA SITUAZIONE. E' consigliabile, quindi produrre ricorso ,attenendosi a tutto quello denunciato dal Sindacato sopra citato. A Luciano chiediamo di non cancellare detto comunicato, con la preghiera invece di verificare se detta situazione è oggetto di un blocco delle graduatorie. Colleghi Regione Campania

Anonimo ha detto...

CORRE VOCE CHE LE GRADUATORIE SARANNO BLOCCATE E RIASIMINATE e' VERO?

Anonimo ha detto...

Allora tutta la procedura PEO è contestabile sotto vari profili.

I) per la fascia D: dare 20 punti ai titolari di P.O. rispetto ai 12 punti per i titolari di incarico di responsabilità (considerando le tristi e conosciute procedure di attribuzione arbitrarie) pensate sia stato giusto ?

II) per i "Titoli di esperienza" riconoscere 18 punti per una seconda Laurea (che potrebbe essere anche la più semplice dell'Università, o una Laurea on line, tipo Pegaso), ed invece 2 soli per un'Abilitazione professionale che è successiva alla Laurea, e quindi di livello più alto: credete sia giusto ?
Così come anche 10 punti per un Corso annuale universitario post-laurea, solitamente a pagamento rispetto ai 2 per un'Abilitazione professionale ?

III) La "valutazione postuma" per coloro che erano presso Udcp, Assessorati, Consiglio, ecc.

IV) Pensate davvero che tanti sindacalisti, avendo contatti e notizie di prima mano, non abbiano potuto partecipare ad un corso post-laurea proprio al fine di avere i 10 punti in più ?

V) Riconoscere ai dipendenti-ex convenzionati (quindi assunti senza concorso) un'anzianità di servizio e di categoria antecedente alla data dell'entrata in ruolo, cioè spesso circa una decina di anni antecedenti, con tutte le conseguenze in termine di punteggio (cioè decine di punti): ritenete sia proprio legittimo ?
Seppure magari vi sia stato qualche sentenza a favore di quest'ultimi ex convenzionati; ma non sarebbe da escludere i dipendenti controinteressati (assunti in seguito a regolari e sudate procedure concorsuali pubbliche) non possano ottenere una sentenza opposta favorevole.

Concludendo: per quale motivo l'Accordo Amministrazione-parte Sindacale non ha meglio pensato di fare una procedura obiettiva, trasparente, con ad esempio un esame a test (anche gestita da un Ente o Società di selezione, fosse anche una spesa minima) ?
I titolari di P.O. avrebbero preceduto lo stesso, visto che erano i migliori: o no ??

E' troppo semplice assolvere al compitino, scrivendo che le procedure si attengono al "massimo della Trasparenza"; ma nella realtà non si fà il minimo per tentare di avvicinare questa tanto sbandierata Trasparenza.


Luciano Nazzaro ha detto...

Chi sono i sindacalisti che hanno avuto 10 punti per un corso post-laurea?

Luciano Nazzaro ha detto...

Non mi risulta che l'Amministrazione intenda bloccare e riesaminare le graduatorie.

Luciano Nazzaro ha detto...

Oltre al posto devo sapere pure a quale delle graduatorie ci si riferisce.
Comunque per correttezza verso tutti preferirei esprimere valutazioni sulla possibilità di ricorsi soggettivi in sede privata, essendoci anche controinteressati.

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