giovedì 19 luglio 2012

PRODUTTIVITA' 2012: CONSIDERAZIONI PERSONALI

Con la nota prot. 0547249 del 17/07/2012, l'Area del Personale ha notificato alla dirigenza regionale l'intervenuta modifica del Punto 11 dell'accordo per la produttività anno 2012.
Il nuovo punto 11 recita così:
"I dipendenti per essere valutati dovranno assicurare, per ciascuna sessione di valutazione, una presenza non inferiore al 50% del periodo di riferimento.
Le assenze giustificate per astensione obbligatoria ai sensi della L. n. 151/2001, per infortunio sul lavoro, per ricovero ospedaliero non concorrono al raggiungimento del requisito di cui sopra.
Resta fermo che i dipendenti e le dipendenti saranno valutati in misura corrispondente alle attivvità effettivamente svolte ed ai risultati concretamente conseguiti, come desumibile dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica n. 7/2008 (scaricabile dal sito internet www.funzionepubblica.gov.it)".

Chiudo un occhio sul fatto che il 151/2001, norma che tutela la maternità e la paternità, non è una legge ma è un decreto legislativo, sperando si tratti di una svista e non di un errore dovuto a scarsa conoscenza o riluttanza alla norma stessa.
Provo a chiudere l'altro occhio rispetto al fatto di essere stato contattato da colleghi e dirigenti i quali, a leggere la nota del personale, non hanno capito ancora come considerare queste assenze per astensione obbligatoria, infortunio sul lavoro e ricovero ospedaliero.
Dovrei chiudere un terzo occhio quando un'amministrazione, costituzionalmente equiparata allo Stato, qual'è la Regione Campania, disciplina la produttività delle proprie risorse umane richiamando una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quasi a voler esserne, invece, un'entità sottordinata.
Ma ci sono degli aspetti sui quali non riesco a far finta di non vedere. Siamo riusciti a chiudere la produttività per il corrente anno evitando decurtazioni, garantendo al personale lo stesso salario accessorio degli ultimi anni. E' vero che in una fase complicata come è quella attuale, quando si parla solo di tagliare numericamente ed economicamente il pubblico impiego, esser riusciti a salvaguardare la retribuzione esistente può essere considerato motivo di soddisfazione. Ma in una trattativa sulla produttività, è questo un risultato sufficiente?
Era stata chiesta alla controparte una modifica del punto 11 più profonda, che escludesse dal computo delle assenze tutti i congedi e i permessi legati alla maternità. A conti fatti è stata invece tutelata soltanto l'astensione obbligatoria. Qualche collega ne farà le spese.
Inoltre è stata dettata una regola sulla presenza, che influisce sul pagamento della produttività per il primo semestre, non a gennaio (come sarebbe stato normale fare) ma a fine maggio. Dunque, il personale ha saputo soltanto a giugno che non avrebbe dovuto assentarsi per oltre il 50% nei primi sei mesi dell'anno. Come può considerarsi normale stabilire una regola valevole per il passato!?
La conseguenza di ciò sarà che qualche collega non percepirà i 1.300 euro a luglio, non perché ha lavorato male ed improduttivamente (fosse così nulla quaestio), ma perché le sue vicissitudini personali non gli hanno consentito di avere una presenza in servizio assidua.
Probabilmente per la legge dei grandi numeri, 50 casi su 3 mila e 500 persone non hanno rilevanza, e così ho sentito dire. Forse non sarebbe stato giusto non firmare questo accordo, impedendo con ciò il pagamento alla stragrande maggioranza del personale.
E pure non riesco a non sentirmi sconfitto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a proposito di "ente equiparato allo Stato", quali sono le implicazioni sui buoni pasto regionali della decisioni statale di ridurli a 7 €?
dobbiamo aspettarci che questa decisione venga recepita dalla Regione?

Antonino Di Dato

Luciano Nazzaro ha detto...

Non sono ancora in grado di rispondere con certezza a questa domanda.
L'applicazione del decreto sulle spending review, da parte delle regioni, è oggetto di incontri a Roma da parte dei vertici politici regionali. Dunque, dovremo attendere gli esiti di questi incontri per sapere se e quali conseguenze ci saranno a carico del personale delle regioni.
A voler semplicemente leggere il contenuto della norma che contempla il tetto dei buoni pasto a 7 euro, dico che essa si riferisce chiaramente anche al personale regionale.
Se non mi sbaglio (ma spero di essere in errore) a decorrere dal 1 ottobre i nostri ticket scenderanno al valore di 7 euro.
Se è stato praticamente impossibile farli salire a 10 euro, temo che sarà invece semplicissimo farli scendere a 7.

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