giovedì 23 marzo 2017

COMUNICATO SU MOBILITA' D'UFFICIO E SISTEMA DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE


28 commenti:

Anonimo ha detto...

basta con questa visione napoli-centrica del potere. perche un imprenditore dell'alta irpinia deve fare un viaggio di 2 ore per raggiungere napoli per la sua pratica? perchè un imprenditore napoletano non deve andare ad avellino in 20 minuti per la stessa cosa?
portiamo il lavoro dove c'è il personale e non il contrario.

Anonimo ha detto...

Per anonimo delle 08:54: ti rendi conto di che assurdità hai appena sottolineato?magari risiedo in un comune di valle della lucania che fa 2000 anime, secondo il tuo ragionamento un ente pubblico dovrebbe darmi l'ufficio in quel comune?!? ti ricordo che il capoluogo della Regione Campania è NApoli, ciò potrà piacerti o meno ma è la realtà; inoltre a Napoli c'è la sede legale dell'organismo pubblico per il quale lavori. Paventare la possibilità di portare il lavoro dove c'è il personale e non il personale dove c'è il lavoro è una rivendicazione piuttosto eccentrica, per non dire altro. LA vorrei far leggere a quella moltitudine di laureati disoccupata, che pagherebbe per andare dove c'è lavoro.

Anonimo ha detto...

pure io vorrei andare a vivere nel cilento ad avere l'ufficio sotto casa .....

Anonimo ha detto...

Vi ricordo che sedi regionali sparse in piccoli paesi, a seguito di vari riassetti e razionalizzazioni varie praticamente non esistono piu, mi riferivo semplicemente alle sedi provinciali. Precisare che la Regione abbia la sede legale a Napoli e che Napoli è il capoluogo,questo si che è pretestuoso ed eccentrico.
che vuoi dire che i colleghi di Avellino, Salerno, Benevento e Caserta stanno li a perdere il tempo? ma davvero pensi che i cittadini dell'intera regione debbano avere rapporti solo con gli uffici di Napoli? vedi, questa risposta non fà altro che confermare che davvero molti hanno uno strano concetto di democrazia e gestione del potere, ribadisco, napolicentrico. i colleghi che lavorano nelle sedi provinciali continuano ad essere trattati come dipendenti di serie b, siamo estrema periferia del regno. E' cosi strano pensare che alcune competenze di uffici napoletani super ingolfati perchè lavorano istanze di tutta la Regione (il potere non si molla facilmente) vengano fatte per competenza territoriale dagli uffici provinciali? e che centrano poi i disoccupati laureati? ma perche se fossero solo disoccupati con la scuola dell'obbligo? ma per piacere discutiamo di fatti concreti.

Anonimo ha detto...

Anche uscendo al di fuori del microcosmo regionale e ragionando in termini piu ampi è proprio per evitare assurde migrazioni di giovani, laureati e non, verso i luoghi del lavoro che il collega delle 11:21 ha ragione. Compito dello Stato è creare le condizioni per favorire il lavoro, ma questo va "creato" ovunque non solo dove fa comodo. le aree interne le zone appenniniche il sud in generale devono essere il luogo del nuovo lavoro, troppo comodo agevolare solo le grandi città con provvedimenti specifici e dimenticarsi del resto del paese. Mutatis mutandis è proprio l'Italia nel suo complesso, rispetto all'Europa, ad essere periferia del regno. ma se si continua a ragionare solo in termini di gestione spicciola del proprio orticello non si cresce e non si và da nessuna parte. Altro che Napoli sede legale dell'organismo pubblico Regione Campania. Guardiamo al di là del nostro naso.

Anonimo ha detto...

Ragazzi, ragioniamo piu terra terra. Prendiamo la strada più semplice, iniziamo un bel processo di mobilità piu o meno selvaggia, abbattiamo il limite dei 50 Km, fottiamocene dei bisogni dei lavoratori e delle loro famiglie e andiamo tutti ad ingrossare gli "oberati" uffici del (tutti in piedi e sull'attenti) CAPOLUOGO. Ah, dimenticavo, durante le 2-3 ore e passa di viaggio giornaliero che ci toccherà fare, quando vedremo il cartello che ci annuncia che siamo usciti dalla nostra provincia per entrare in quella di Napoli, non dimentichiamoci di scappellarci e ringraziamo, con estrema umiltà, la benevola matrigna "Regione Campania" che ci consente di mettere un piatto sulle noste tavole. Beh, in fondo, o questo o essere dei visionari eccentrici.

Anonimo ha detto...

.....quante parole....io ho scelto d vivere a Napoli e ci metto comunque un'ora e un quarto per andare ed altrettanto per tornare (sono un'irriducibile dei mezzi pubblici)....penso semplicemente che ci siano pro e contro in tutte le cose, basta sapere apprezzare i vantaggi e cercare di superare/mitigare gli svantaggi....altrimenti diamo ragione a chi dice che siamo capaci solo di piangerci addosso in quanto meridionali e dipendenti pubblici...

Anonimo ha detto...

Non esiste alcuna normativa esplicita che preveda il trasferimento entro i 100 chilometri.
Questi casi sono proprio quelli che si sta tentando di far passare in Regione Campania e cioè effettuare detti trasferimenti con incentivi economici, accordi sindacali, con più che ampie interpretazioni delle norme, contando, non in ultimo, sull' inerzia del lavoratore ad opporsi al provvedimento.
In tutti i casi, il datore di lavoro deve dimostrare che il lavoratore risulti
" inutile nella sede di appartenenza", ovvero "indispensabile, con la sua particolare professionalità, nella sede di destinazione", ma soprattutto chiarire "le imprescindibili ragioni" che hanno fatto cadere la scelta proprio su quel dipendente e non su altri che svolgano analoghe mansioni.
Tutto va messo per iscritto e, in caso contrario, il dipendente può richiedere, nei termini di legge, tali motivazioni.
E da qui, in caso di impugnativa giudiziale del lavoratore, entriamo in un complesso percorso che, in caso di trasferimento oltre il Comune di appartenenza, e oltre i cinquanta chilometri prescritti, vede, questi, essere tutelato da piu Sentenze, emesse finanche dalla Corte di Cassazione, al fine di non sottoporre il lavoratore a "sacrifici significativi".
Al contrario, il trasferimento nello stesso Comune, o nei cinquanta chilometri, vede, nel rispetto delle norme vigenti e in caso di contenziosi, prevalere le posizioni del datore di lavoro.
Quindi, se si viene trasferiti oltre i cinquanta chilometri, o perché si accettano le condizioni di miglior favore oppure perché non ci si oppone in giudizio al provvedimento, che, se pur illegittimo, sarà in ogni caso "avanzato".

Anonimo ha detto...

CARISSIMO LUCIANO. VOGLIAMO ESPRESSAMENTE FARTI UNA DENUNCIA. E' MAI POSSIBILE CHE IN UN UFFICIO REGIONALE COME IL GENIO CIVILE AL QUALE VENGONO ASSEGNATI TOT ORE DI STRAORDINARIO VENGONO POI ESSE CONSUMATE ESCLUSIVAMENTE DA DUE O TRE PERSONE?
E' DOVUTO IL SINDACATO A VERIFICARE TALE INCONCRUENZA CON TUTTI GLI ALTRI IMPIEGATI? A TAL PROPOSITO TI CHIEDIAMO , SI PERDE IL PREMIO INCENTIVANTE SE SI SUPERANO TOT ORE DI STRAORDINARIO? QUALE' IL LIMITE? CERTAMENTE RESTA UNA VERGOGNA SAZIARE SOLAMENTE E SEMPRE LE STESSE PERSONE.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Carissimi colleghi,
devo dire che lo straordinario è la voce retributiva più discrezionale che esista. In pratica è il dirigente che valuta in assoluta autonomia su quale esigenza di servizio e su quali lavoratori destinare il proprio budget di straordinario.
Alcuni dirigenti effettuano una ripartizione più o meno uguale tra i propri collaboratori. Altri invece decidono diversamente. Purtroppo su questo aspetto il Sindacato non ha alcun potere di concertazione e/o verifica, poiché non entra nel merito delle valutazioni sulle esigenze di servizio: competenza esclusiva del datore di lavoro.
La produttività si perde se vengono effettuate più di 180 ore di straordinario nel corso di un anno.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Poichè leggo la tesi secondo cui si starebbe approvando la disciplina della mobilità in Regione Campania per accordo sindacale, devo allora sottolineare che la materia non è oggetto ne di contrattazione né di concertazione con le Organizzazioni sindacali.
Quindi non ci può essere nessun accordo formale, positivo o negativo.
In vista della volontà dell'Amministrazione di adottare una delibera di modifica della vigente regolamentazione (DGR 161/2013), CGIL - CISL - UIL hanno chiesto un incontro, che è stato tenuto non per obbligatorietà ma nell'ottica dei rapporti di buona e leale collaborazione. In quella sede il Sindacato ha avanzato delle proposte, ma la materia non è oggetto di relazioni sindacali, per cui il confronto non può concludersi con un accordo.

Anonimo ha detto...

SI MUOVE QUALCOSA PER LE SELEZIONI? Grazie Antonio

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Ciao Antonio, per il momento ancora tutto fermo.

Anonimo ha detto...

Il sindacato dovrebbe mettersi di traverso quando l'amministrazione prepara atti illegittimi e contro legge, altro che rapporti di buona e leale collaborazione, anzi, secondo il mio modesto parere, dovrebbe aiutare anche il dipendente con azioni legali.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Sono assolutamente d'accordo. Infatti quando abbiamo ritenuto che un atto adottato dalla Regione fosse illegittimo (ad es. il nuovo Ordinamento degli uffici), la CGIL lo ha impugnato anche nelle sedi giudiziarie.
Così come, non solo secondo il tuo modesto parere bensì concretamente nei fatti, la CGIL ha offerto e offre assistenza legale completamente gratuita a tantissimi colleghi della Regione Campania.
Ovviamente la condizione è sempre quella per cui si valuti un determinato atto come illegittimo.

Anonimo ha detto...

Certo, e qui sta il punto, mi sembra di aver letto in un altro post, che non lo ritieni illegittimo, come invece sembra alla maggior parte di noi colleghi.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Sulle questioni tecniche non attribuisco alla mia opinione un valore assoluto.
Do molta considerazione anche alle valutazioni che chiedo e ricevo dai tecnici del nostro Ufficio Vertenze Legali e dagli esperti di fiducia.

Anonimo ha detto...

Capisco, ovviamente non posso paragonarmi ai tuoi esperti di fiducia, però, nonostante abbia letto riletto e incrociato norme e comma, non trovo da nessuna parte la legittimità di un eventuale atto di mobilità oltre i 50 km di lontananza. Sono sicuro ci saranno molti ricorsi, e se gli esperti di fiducia del vostro ufficio vertenze la pensano diversamente, allora dovremmo rivolgerci altrove.
Grazie per le risposte e buon lavoro.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Anche io ho letto e riletto la normativa in materia, e non ho trovato da nessuna parte l'illegittimità della previsione di un eventuale atto di mobilità, oltre i 50 km di lontananza, se adeguatamente motivato da comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.
Però ritengo che anche per fare sindacato ci vuole la giusta dose di umiltà per cui, poiché non mi considero un esperto infallibile su tutto, sulle questioni legali mi affido anche a chi se ne occupa per mestiere. Quindi se ci saranno le condizioni sarà percorsa anche la strada legale.
In concreto io invece penso che non ci saranno ricorsi in quanto, anche se si considerasse non percorribile la soluzione legale, resto comunque fiducioso sul fatto che la nostra rappresentanza sindacale saprà "caldamente sconsigliare " l'Amministrazione rispetto ad eventuali idee troppo onerose per i lavoratori.

Anonimo ha detto...

concordo con l'ultima osservazione di Luciano. spero vivamente che non ci si debba proprio arrivare a valutare la percorribilità o meno delle vie legali. La stessa amministrazione credo abbia numerose alternative di riorganizzazione e razionalizzazione dei carichi e degli uffici prima di proporre una mobilità selvaggia.
se non lo dovesse fare allora.....

Pippo ha detto...

in un mondo in cui si parla, anche per la P.A., di smart working, lavoro agile, ... in Regione Campania il nostro Vincenzo non trova meglio da fare che i trasferimenti di massa.
Il personaggio è gretto e ha una mentalità vecchia come il cucco.

Anonimo ha detto...

GEntile collega delle 11: 21 del 27 marzo.
IL discorso che fai fa acqua da tutte le parti. Non perchè esista la visione napolicentrica del potere, bensì perchè lavori per un ente pubblico i cui principi di buon andamento ed economicità rendono superflue sedi la cui dislocazione non dipenda dall'effettiva attinenza al territorio. Creare, che so, un ufficio del personale a Caserta o a Salerno è antieconomico, per non dire inutile. A meno che l'utilità non la si veda dalla parte del lavoratore, sia ben chiaro, ma sappiamo benissimo che nel pubblico l'interesse che prevale è quello della collettività, non di certo quello del lavoratore. Se poi parliamo di uffici con specifica vicinanza al territorio(ad esempio la protezione civile) , beh, allora gli stessi esistono e allora non vedo di che disquisire. A me sembra che i dipendenti " periferici" soffrano di complessi di inferiorità, perchè allo stato mi risulta che percepiscano lo stesso salario accessorio. In che cosa "l'egemonia napoletana" mina la vs parità? Me lo spiegheresti? Vi sentite esclusi o emarginati in cosa di materialmente percettibile? Te lo chiedo senza spirito provocatorio, perchè davvero non capisco a cosa alludi. Il riferimento ai laureati, infine, è un inevitabile riferimento al fatto che, a prescindere dalla realtà ideologica che si potrebbe pur condividere( e mi riferisco al collega che ha scritto subito dopo), la realtà attuale suggerisce che è fortunato chi ce l'ha un lavoro entro 100 km

Anonimo ha detto...

Vorrei invitare un po' tutti a rileggere i post pubblicati quando la precedente Amministrazione pensava di spostare molti uffici di Napoli all'ex sede Nato di Bagnoli. Mobilità nello stesso comune e a meno di 20km e pure mi sembra che molti non la presero bene! Fermo restando le legittime preoccupazioni sulla salubrità della nuova sede. Saluti

Anonimo ha detto...

spostare i colleghi napoletani dal centro direzionale o da via marina a Bagnoli? atto di lesa maestà

Anonimo ha detto...

in risposta al collega del 29 marzo 2017 16:33
caro collega l'ufficio del personale, cosi come altri, è un ufficio interno che non ha rapporti con utenza esterna ed è ovvio che tenerlo in un posto è una scelta logica ed economica.
d'accordo con te che nel pubblico l'interesse che deve prevalere è quello della collettività e partendo dà cio ti ricordo che la regione è un'entita estremamente ampia e complessa, sai che per avere un parere in materia ambientale (VIA VAS) attualmente, in spregio a tutte le norme di trasparenza,semplificazione e buon andamento ci vuole piu di un anno? e sai chi paga per questi assurdi ritardi? gli imprenditori di tutto il territorio, sia il napoletano che l'irpino. ribadisco che questa, cosi come tantissime altre competenze (a servizio del cittadino e non quale strumento elettoral-affaristico)potrebbero da domani passare agli uffici provinciali.Tieni presente che nella stragrande maggioranza delle regioni italiane sono anni che tali competenze sono addirittura passate agli Enti Locali e la regione è davvero, cosi come Costituzione vorrebbe, uno Ente di sola programmazione e controllo. Circa il presunto sentimento di inferiorità ti posso assicurare (avendo lavorato sia in una direzione generale che in un ufficio periferico) che le occcasioni di guadagno, di crescita professionale ecc. non sono assolutamente paragonabili. il 90% del budget per lo straordinario resta a napoli nelle DG e con atto di bontà il resto viene dato in provincia, verifica, se puoi, la distribuzione percentuale di P.O. nelle DG rispetto ad una UOD provinciale. Una miriade di attività formative (ovviamente non quelle obbligatorie per legge da parte del datore) non vengono neanche comunicate in periferia restando esclusiva di pochi uffici centrali, e potrei continuare ancora.

Anonimo ha detto...

"Anche io ho letto e riletto la normativa in materia, e non ho trovato da nessuna parte l'illegittimità della previsione di un eventuale atto di mobilità, oltre i 50 km di lontananza, se adeguatamente motivato da comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive." Scusa mi fai partecipe della normativa in materia che agisce in deroga al comma 2 art. 30 del 165/2001 ???

Anonimo ha detto...

la soluzione potrebbe essere molto semplice invece di attuare deportazioni di massa: far decollare IL TELELAVORO

Luciano perchè nessuno ne parla??

sergio

Anonimo ha detto...

ancora co sto bagnoli? ma piantatelaaaaaaaaaaaaa

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