Personalmente ritengo che la produttività sia sempre uno degli argomenti principali da salvaguardare. Purtroppo, con delle retribuzioni tabellari abbastanza basse e ferme dal 2009, con un costo della vita che aumenta costantemente, con un livello di tassazione elevatissimo, il premio di produttività annuale è diventato davvero fondamentale per una soppravvivenza almeno decorosa delle famiglie, specie quelle monoreddito.
Luciano, concordo con le tue osservazioni. Proprio per questo, tutte le OO.SS., dovranno battersi DURAMENTE con la Regione Campania e il suo tentativo di apportare tagli al salario accessorio nel CONTRATTO DECENTRATO.
Ma quale posizionista, sono dirigente. Scherzi a parte, già mi accontenterei di meritare la cat. D prima di avere tutti i capelli bianchi, ma la vedo dura. E comunque, in questo momento, non penso che nessuna categoria possa sentirsi tranquilla.
dichiarata illegittima la legge della Regione Campania La Consulta boccia il registro tumori Troppe spese per nuovi uffici e personale «Le aggiuntive risorse in contrasto col piano di rientro»
NAPOLI — La Consulta torna a «bocciare» la Regione Campania. E lo fa con una sentenza che dichiara illegittima la istituzione del Registro dei tumori: accogliendo, quindi, il ricorso proposto dal presidente del Consiglio dei ministri. La Corte Costituzionale ritiene, infatti, che l'apertura di uffici, con il conseguente potenziamento dell'organico, connessa all'attività del Registro dei tumori presso le aziende sanitarie locali della Campania, comporti una spesa aggiuntiva in contrasto con i vincoli del piano di rientro dai disavanzi della sanità. Non solo, secondo la Consulta il legislatore regionale ha operato, nel caso specifico, interferendo con le esclusive prerogative assegnate al commissario ad acta per il piano di rientro.
LE CONTESTAZIONI - Ma vediamo nel dettaglio cosa contestano i giudici della Corte alla Regione Campania, la quale, peraltro, «sebbene ritualmente raggiunta dalla notificazione del ricorso — scrivono — non si è costituita in giudizio». Per la Consulta «le norme impugnate, prevedendo l'istituzione di nuovi uffici e soprattutto dotandoli di aggiuntive risorse strumentali, umane e finanziarie, si pongono in contrasto con l'obiettivo del rientro nell'equilibrio economico-finanziario perseguito con l'Accordo sul Piano di rientro e con il Piano medesimo».
INCOMPATIBILITA’ - È questa disposizione, in particolare, che manifesta l'incompatibilità — censura la Consulta — con l'obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il piano di rientro: non è, infatti, l'istituzione in sé dei registri tumori, del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico, che merita di essere contestata. Lo stesso commissario ad acta — si argomenta, comparativamente, nella sentenza — con delibera del 14 settembre 2012 ha ritenuto di dover adottare un'analoga iniziativa, utilizzando però le strutture amministrative esistenti ed il personale in servizio; ed è significativo che abbia anche avuto cura di indicare l'esistenza di una pregressa e vigente copertura finanziaria per il funzionamento degli uffici in questione, precisando ‘‘che per le attività del presente decreto non sono previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale''».
dichiarata illegittima la legge della Regione Campania La Consulta boccia il registro tumori Troppe spese per nuovi uffici e personale «Le aggiuntive risorse in contrasto col piano di rientro»
NAPOLI — La Consulta torna a «bocciare» la Regione Campania. E lo fa con una sentenza che dichiara illegittima la istituzione del Registro dei tumori: accogliendo, quindi, il ricorso proposto dal presidente del Consiglio dei ministri. La Corte Costituzionale ritiene, infatti, che l'apertura di uffici, con il conseguente potenziamento dell'organico, connessa all'attività del Registro dei tumori presso le aziende sanitarie locali della Campania, comporti una spesa aggiuntiva in contrasto con i vincoli del piano di rientro dai disavanzi della sanità. Non solo, secondo la Consulta il legislatore regionale ha operato, nel caso specifico, interferendo con le esclusive prerogative assegnate al commissario ad acta per il piano di rientro.
LE CONTESTAZIONI - Ma vediamo nel dettaglio cosa contestano i giudici della Corte alla Regione Campania, la quale, peraltro, «sebbene ritualmente raggiunta dalla notificazione del ricorso — scrivono — non si è costituita in giudizio». Per la Consulta «le norme impugnate, prevedendo l'istituzione di nuovi uffici e soprattutto dotandoli di aggiuntive risorse strumentali, umane e finanziarie, si pongono in contrasto con l'obiettivo del rientro nell'equilibrio economico-finanziario perseguito con l'Accordo sul Piano di rientro e con il Piano medesimo».
INCOMPATIBILITA’ - È questa disposizione, in particolare, che manifesta l'incompatibilità — censura la Consulta — con l'obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il piano di rientro: non è, infatti, l'istituzione in sé dei registri tumori, del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico, che merita di essere contestata. Lo stesso commissario ad acta — si argomenta, comparativamente, nella sentenza — con delibera del 14 settembre 2012 ha ritenuto di dover adottare un'analoga iniziativa, utilizzando però le strutture amministrative esistenti ed il personale in servizio; ed è significativo che abbia anche avuto cura di indicare l'esistenza di una pregressa e vigente copertura finanziaria per il funzionamento degli uffici in questione, precisando ‘‘che per le attività del presente decreto non sono previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale''».
12 commenti:
"Produttività" = specchio delle allodole"... ma cercate di portare a termine il guaio della "rivoluzione copernicana"
Ma quale rivoluzione copernicana? Per favore, abbiate bontà, lasciate stà COPERNIC ADDO' STA che sta BBuon LLA'.
Sono solo 5 papponi !!!
Cari colleghi e colleghe, ma che dovete produrre?
Personalmente ritengo che la produttività sia sempre uno degli argomenti principali da salvaguardare.
Purtroppo, con delle retribuzioni tabellari abbastanza basse e ferme dal 2009, con un costo della vita che aumenta costantemente, con un livello di tassazione elevatissimo, il premio di produttività annuale è diventato davvero fondamentale per una soppravvivenza almeno decorosa delle famiglie, specie quelle monoreddito.
Luciano, concordo con le tue osservazioni.
Proprio per questo, tutte le OO.SS., dovranno battersi DURAMENTE con la Regione Campania e il suo tentativo di apportare tagli al salario accessorio nel CONTRATTO DECENTRATO.
Saluti
Giuseppe
Se non ci battiamo duramente contro i tagli toglieteci pure il saluto.
più che togliervi il saluto vi dobbiamo mandare a quel paese,perchè rapresentereste la una fetta di casta protetta e cioè i titolari di PO
A ME NON RISULTA CHE LUCIANO SIA POSIZIONISTA. VERO?
un saluto a Luciano da Antonio -Caserta. Comunque diamoci da fare.
Ma quale posizionista, sono dirigente.
Scherzi a parte, già mi accontenterei di meritare la cat. D prima di avere tutti i capelli bianchi, ma la vedo dura.
E comunque, in questo momento, non penso che nessuna categoria possa sentirsi tranquilla.
luciano vincerai il concorso da d.....di blasi quello da dirigente.....
la maga circe.....
dichiarata illegittima la legge della Regione Campania
La Consulta boccia il registro tumori
Troppe spese per nuovi uffici e personale
«Le aggiuntive risorse in contrasto col piano di rientro»
NAPOLI — La Consulta torna a «bocciare» la Regione Campania. E lo fa con una sentenza che dichiara illegittima la istituzione del Registro dei tumori: accogliendo, quindi, il ricorso proposto dal presidente del Consiglio dei ministri.
La Corte Costituzionale ritiene, infatti, che l'apertura di uffici, con il conseguente potenziamento dell'organico, connessa all'attività del Registro dei tumori presso le aziende sanitarie locali della Campania, comporti una spesa aggiuntiva in contrasto con i vincoli del piano di rientro dai disavanzi della sanità. Non solo, secondo la Consulta il legislatore regionale ha operato, nel caso specifico, interferendo con le esclusive prerogative assegnate al commissario ad acta per il piano di rientro.
LE CONTESTAZIONI - Ma vediamo nel dettaglio cosa contestano i giudici della Corte alla Regione Campania, la quale, peraltro, «sebbene ritualmente raggiunta dalla notificazione del ricorso — scrivono — non si è costituita in giudizio». Per la Consulta «le norme impugnate, prevedendo l'istituzione di nuovi uffici e soprattutto dotandoli di aggiuntive risorse strumentali, umane e finanziarie, si pongono in contrasto con l'obiettivo del rientro nell'equilibrio economico-finanziario perseguito con l'Accordo sul Piano di rientro e con il Piano medesimo».
INCOMPATIBILITA’ - È questa disposizione, in particolare, che manifesta l'incompatibilità — censura la Consulta — con l'obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il piano di rientro: non è, infatti, l'istituzione in sé dei registri tumori, del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico, che merita di essere contestata. Lo stesso commissario ad acta — si argomenta, comparativamente, nella sentenza — con delibera del 14 settembre 2012 ha ritenuto di dover adottare un'analoga iniziativa, utilizzando però le strutture amministrative esistenti ed il personale in servizio; ed è significativo che abbia anche avuto cura di indicare l'esistenza di una pregressa e vigente copertura finanziaria per il funzionamento degli uffici in questione, precisando ‘‘che per le attività del presente decreto non sono previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale''».
dichiarata illegittima la legge della Regione Campania
La Consulta boccia il registro tumori
Troppe spese per nuovi uffici e personale
«Le aggiuntive risorse in contrasto col piano di rientro»
NAPOLI — La Consulta torna a «bocciare» la Regione Campania. E lo fa con una sentenza che dichiara illegittima la istituzione del Registro dei tumori: accogliendo, quindi, il ricorso proposto dal presidente del Consiglio dei ministri.
La Corte Costituzionale ritiene, infatti, che l'apertura di uffici, con il conseguente potenziamento dell'organico, connessa all'attività del Registro dei tumori presso le aziende sanitarie locali della Campania, comporti una spesa aggiuntiva in contrasto con i vincoli del piano di rientro dai disavanzi della sanità. Non solo, secondo la Consulta il legislatore regionale ha operato, nel caso specifico, interferendo con le esclusive prerogative assegnate al commissario ad acta per il piano di rientro.
LE CONTESTAZIONI - Ma vediamo nel dettaglio cosa contestano i giudici della Corte alla Regione Campania, la quale, peraltro, «sebbene ritualmente raggiunta dalla notificazione del ricorso — scrivono — non si è costituita in giudizio». Per la Consulta «le norme impugnate, prevedendo l'istituzione di nuovi uffici e soprattutto dotandoli di aggiuntive risorse strumentali, umane e finanziarie, si pongono in contrasto con l'obiettivo del rientro nell'equilibrio economico-finanziario perseguito con l'Accordo sul Piano di rientro e con il Piano medesimo».
INCOMPATIBILITA’ - È questa disposizione, in particolare, che manifesta l'incompatibilità — censura la Consulta — con l'obiettivo di contenimento della spesa pubblica sanitaria perseguito con il piano di rientro: non è, infatti, l'istituzione in sé dei registri tumori, del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico, che merita di essere contestata. Lo stesso commissario ad acta — si argomenta, comparativamente, nella sentenza — con delibera del 14 settembre 2012 ha ritenuto di dover adottare un'analoga iniziativa, utilizzando però le strutture amministrative esistenti ed il personale in servizio; ed è significativo che abbia anche avuto cura di indicare l'esistenza di una pregressa e vigente copertura finanziaria per il funzionamento degli uffici in questione, precisando ‘‘che per le attività del presente decreto non sono previsti oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale''».
Posta un commento