venerdì 31 maggio 2013

CONVOCAZIONE DELEGAZIONE TRATTANTE

Il giorno 4 giugno 2013 è convocata la Delegazione trattante per chiudere l'accordo sulla produttività 2013.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

in questo momento ho saputo che la giunta non si riunisce, allora ti chiedo Luciano, cosa dovete discutere martedì senza la delibera di giunta? ho il presentimento che si sta giocando con il fuoco sulle spalle dei lavoratori.

Luciano Nazzaro ha detto...

Un'oretta fà sono venuto anch'io a conoscenza del fatto che è stata annullata la convocazione di giunta per oggi.
Ci stiamo organizzando sul da farsi.

Anonimo ha detto...

Forse è stata rinviata a Lunedi....

Anonimo ha detto...

forse lo prenderemo....a quel posto se non andiamo ad occupare la sala giunta a S. Lucia

Anonimo ha detto...

la regione campania ha sempre, proprio sempre, messo i dipendenti di fronte al fatto compiuto. anche questa volta non sarà una sorpresa se sarà una brutta sorpresa....la gravità è che stanno contando i nostri spiccioli per andare a parare qualcosa...dunque non sono meravigliato se la situazione andrà sempre di più ad aggravarsi e l'ottimismo di Luciano non servirà, purtroppo, a tranquillizzarci...il sindacato dovrebbe imporre la dirigenza ad attingere ad altre fonti per risolvere le loro problematiche e appellandoci al sacro concetto dell'equità, dovrebbero considerare addirittura un aumento dello stipendio, per le categorie A,B,C,D SENZA POSIZIONI,(I FIGLIASTRI), diventato scarsamente ADEGUATO per soddisfare i bisogni primari, soprattutto per i monoredditi....mi fermo qui, altrimenti non riuscirei più a farlo, ma suggerisco al sindacato di non perdere di vista l'obiettività sulla priorità delle situazioni gravi da affrontare....

Unknown ha detto...

vedi caro Luciano, il problema primario e fondamentale è che i sindacati uniti non sono più credibili quindi non hanno più forza.
La credibilità si perde quando : ad esempio ultimamente fu dato da parte vostra un'ultimatum all'amministrazione per risolvere le due problematiche(le due delibere) ed era come scadenza il 24/05, adesso siamo al 3 giugno e solo una delle problematiche , grazie a Dio, è stata quasi risolta. Quindi quando l'amministrazione è consapevole che, nonostante gli ultimatum, non succede proprio niente, è chiaro che agisce a suo piacimento e a discapito dei più deboli.

Unknown ha detto...

... e la colpa non è solo vostra, è di tutti noi che mano mano ci siamo disaffezionati al bene comune che è la forza dei sindacati, ci accorgiamo che servono solo quando ci brucia il culo !!!

Unknown ha detto...

in conclusione siamo una massa di coglioni !

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

...e per tutti i colleghi che, fanno i galletti del tipo: faccio questo...faccio quell'altro...mo rompo, anzi, rompiamo tutto,mo blocco anzi blocchiamo tutto,nessuno è buono etc. etc., vorrei proporre una prova del nove, perchè sono sicuro che al momento di agire sono proprio loro i primi a disertare .

LUCIANO NAZZARO ha detto...

L'ottimismo è nella mia natura.
Se le cose che vi dico non vi tranquillizzano non è un problema. Io non sono l'amico che deve confortarvi o tranquillizzarvi.
Io sono il sindacalista che deve studiare e trovare le migliori soluzioni possibili ai problemi dei lavoratori.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Caro Vittorio,
lavoratori e sindacato sono sempre un tutt'uno, sono due facce della stessa medaglia, persino nei momenti di disaffezione, quando le due facce si guardano con sospetto.
Però, anche se siamo più o meno uniti a seconda della fase storica, abbiamo comunque compiti e responsabilità diverse.
Il lavoratore può permettersi di parlare di pancia, di farsi trasportare dalla rabbia e dall'istinto. Il sindacato invece ha la responsabilità di ciò accade ai lavoratori, ha la responsabilità di dover assumere decisioni che coinvolgono una collettività di persone, dunque non può agire d'impulso ma deve sempre usare il cervello.
Dunque, anche se la rabbia personale porterebbe a prendere un certo tipo di decisioni, un sindacalista deve sempre e comunque lasciarsi guidare dalla razionalità e fare la cosa migliore per ottenere il risultato.
Noi stiamo gestendo questa situazione della produttività nel modo che ci sembra il più ottimale per raggiungere l'obiettivo primario che compete alla nostra responsabilità, che non è quello di essere credibili agli occhi dei lavoratori, bensì di far arrivare i soldi nella busta paga di luglio.
Poi, sul tema della credibilità del sindacato, io penso che ci sarebbe da fare una lunghissima analisi storica, per individuare quegli errori che sono stati commessi sia nella "comunicazione franca e onesta" con i lavoratori sia nella costruzione della contrattazione decentrata del nostro ente, purtroppo non sempre equilibrata.

Unknown ha detto...

Luciano, IO sono stato sempre un moderato, ma oggi mi rendo conto che di tanto in tanto bisogna mostrare i muscoli, e non ha importanza a seconda dell'entità del problema da risolvere, ha importanza solo ricordare a chi di dovere, sottolineo di tanto in tanto,che abbiamo la forza di mobilitarci.

Anonimo ha detto...

Interessante e utili gli interventi, soprattutti gli ultimi di Luciano e Vittorio...
Ma vi e mi chiedo: come non si può non sottolineare che quando si parla di tagli in Regione Campania mai questa parola andrebbe accostata alle categorie A,B,C, D senza posizione??? (cioè quelli che guadagnano meno, molti monoreddito, e molti facenti funzioni, in pratica, di mansioni superiori!).
Quindi bisogna tagliare? Quando si incomincerà: prima gli Assessori, poi Capi Dipartimento (praticamente inutili! se non a sperperare denaro pubblico), poi i Dirigenti (guadagnano anche troppo!)...
Quando si arriverà a toccare i comuni mortali, ma dopo la lista citata, si potrebbe arrivare ai posizionisti che hanno i compensi più spropositati...
Non comprendo questa aberrazione per cui, con scuse puerili, si attaccano i diritti degli ultimi...E' una vergogna infamante, già per chi introduce la discussione....: andrebbero presi con le mazze...

Anonimo ha detto...

bravo... analisi perfetta, è tutto in queste parole il discorso.
Prima dall'alto e poi via via sempre più giù, chiaramente sempre senza mai toccare le categorie A, B, C e D senza posizioni che hanno già dato e da tanto... altrimenti di che parliamo?

Anonimo ha detto...

gira voce che ieri in Giunta sia stato approvato il Piano delle Performance?
Novità?

Anonimo ha detto...

Ciao Luciano, novità dalla delegazione grattante?

Pasquale

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Ciao Pasquale, ci siamo grattati moltissimo.

Anonimo ha detto...

cioè?
Questa non è una risposta da Luciano...qualcuno deve aver rubato la sua identità!!!!!

Lucià riprenditi!!!!

Anonimo ha detto...

Statali, stop a rinnovi e indennità: persi 6 mila euro in cinque anni


ROMA - I conti, nelle tasche dei dipendenti pubblici, li hanno fatti i sindacati. E sono conti al ribasso, aggiornati dal blocco dei contratti, peraltro ribadito dal ministro della Funzione Pubblica, Giampiero D’Alia. Seimila euro persi in cinque anni per mancati aumenti di stipendio.

Gli anni che vanno dal 2010 al 2014, cioè quelli relativi a tutto il periodo di stop della contrattazione e delle indennità. Come dire che in un lustro, i tre milioni di statali, dovranno rassegnarsi a veder ridotte le proprie retribuzioni di 240 euro al mese. Secondo le organizzazioni sindacali, alla fine del prossimo anno mancheranno all’appello almeno 10 punti di potere di acquisto.

I CONTI
Un conto salatissimo pagato alla crisi e alla spending review, ma che potrebbe risultare ancora più pesante se solo si prendesse in esame, più in dettaglio, la dinamica contrattuale. Vero è che lo stop riguarda il quinquennio 2010-2014, ma in effetti il blocco si prolunga almeno dal 2008-2009, biennio in cui avvennero gli ultimi rinnovi. Aggiungere i due-tre anni, ai cinque di blocco in atto, significa arrivare a quota otto. Non è finita. Secondo l’Istat, quindi l’istituto principe che si occupa di statistiche, i tempi medi per rinnovare i contratti nel pubblico e nel privato variano tra i ventiquattro e i trenta mesi.

L’ultima promessa - anzi, una speranza - del ministro, Gianpiero D’Alia, parla di un possibile sblocco dei contratti per il 2015. Ma la firma potrebbe non arrivare prima del 2017-2018. Risultato finale: i dipendenti statali rischiano di ritrovarsi con i nuovi contratti e quindi i nuovi aumenti (se ci saranno) a distanza di dieci anni dalla firma sui vecchi. Prospettiva assolutamente non incoraggiante per una categoria che, a torto o a ragione, si è sentita spesso bistrattata. Comunque presa di mira per inefficienza e scarso attaccamento al servizio.

Anonimo ha detto...

Peppone ha detto

Caro Luciano
ma è vero che la Regione ha approvato il GESTIONALE?

Quindi adesso è tutto confermato?

Grazie

Anonimo ha detto...

Se Peppone si mette a Dieta diventa PEPPINO !!!

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