venerdì 21 settembre 2012

PROROGA DEGLI INCARICHI DI POSIZIONE ORGANIZZATIVA

L'assessore alle Risorse Umane ha disposto la proroga della scadanza degli incarichi di posizione organizzativa fino al completamento della riorganizzazione degli uffici regionale, comunque non oltre il 31 dicembre 2012.
Di seguito la nota.

(clicca sull'immagine per ingrandirla)

26 commenti:

Anonimo ha detto...

per luciano : nelle prossime riunioni con l'amm/zione la prima cosa che bisogna parlare : "prepensionamenti" tutti quelle persone che durante il 2013 / 2014
con le quote (in deraga alla fornero)se ne andrebbero in pensione.-
la regione da 6000 dipendenti che sono, rimarranno si e no 3800/4000; quindi è la prima cosa che bisogna mettere in evidenza :!! (un saluto gennaro)qunti colleghi aspettano per andarsene via ;!!!!!!da queesta Amm/zione!!!!!

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente!
Sarebbe un 1° passo per un esodo volontario del personale interessato, prima che gli tocchino anche la Liquidazione.
Ormai il TFR è diventato insieme alla TREDICESIMA un boccone ghiotto da andare a papparsi.
Per chi è alle porte della pensione:...FUITEVENNE !!!! se no se magnano pure a voi.

Silvestro

Anonimo ha detto...

Questo comunicato di Sommese dimostra solo una presa per i fondelli. E' il solito scaricabarile tra i Dirigenti, come voi ben sapete.

A fine anno tutti i dirigenti confermeranno i carichi di lavoro e le posizioni organizzative del proprio settore.

Ditemi chi è quel fesso di Dirigente che va a dire: SI A ME TOGLIETEMI NEL MIO SETTORE numero X posizioni organizzative.

Silvestro

Anonimo ha detto...

il caso
Regione, i Portaborse senza contratto
costano ai cittadini 1,8 milioni all'anno
Mentre i finanzieri indagano sul caso dei contributi ai gruppi in Consiglio ci sono ancora duecento «distaccati»

Il Consiglio regionale
NAPOLI — Sono pagati con soldi pubblici, ma lavorano a nero, senza contratto o con Cocopro che camuffano situazioni di subordinazione di fatto. È il pianeta dei collaboratori dei consiglieri regionali. Quanti siano, difficile dirlo. Quanto costino alle casse pubbliche, è presto detto: 150.000 euro al mese. Circa 1.800.000 euro all'anno. Proprio come continua ad accadere in Parlamento. Scoppia un altro caso quindi mentre gli investigatori della Finanza esaminano la documentazione acquisita venerdì nella sede del Consiglio regionale - l'ipotesi dei pm è che parte dei 1200 euro erogati a ciascun consigliere per i gruppi sia stato dirottato su conti correnti privati - emerge un particolare sconcertante dai conti dell'assemblea e riguarda i «portaborse».

I CONTI - Ciascun consigliere regionale ha a disposizione per i collaboratori 2582 euro ogni trenta giorni. «Quei soldi figurano come rimborsi spese», dice Carlo Aveta, che in consiglio regionale siede nel gruppo misto, «ma per percepirli non siamo tenuti a presentare alcuna pezza d'appoggio dalla quale risulti che il collaboratore ha sostenuto i costi per i quali si attinge al rimborso». Non basta. Riferisce ancora Aveta: «Lavorano a nero. Contributi previdenziali neppure a parlarne». E ricorda: «Dal 28 aprile al 31 dicembre 2010 mi sono avvalso di due persone. Le ho assunte il 3 gennaio 2011 col contratto nazionale per i lavoratori del settore servizi. In quella circostanza scoprii all'Inps che nessun consigliere aveva mai regolarizzato la posizione di un suo collaboratore». Il regno del sommerso. Quanto, poi, di quel milione ed 800.000 euro finisca ogni anno ai collaboratori e quanto sia surrettiziamente trattenuto dal consigliere di riferimento è questione difficile da appurare, in mancanza di meccanismi di certificazione trasparenti.

I COMANDATI E I DISTACCATI - Altra nebulosa: i comandati ed i distaccati. Da qualche tempo, non è più possibile pescarli dal privato e sistemarli in regione con un pubblico stipendio. Resta, però, la pattuglia dei comandati e dei distaccati provenienti da altre amministrazioni pubbliche. «Sono circa 200 — ricorda Aveta — e per la maggior parte arrivano qui dai Comuni. Alcuni lavorano davvero, altri non fanno nulla e si godono l'indennità che frutta loro fino a 600 euro in più, rispetto all'ente di provenienza». L'ufficio di presidenza ha diritto a 15 distaccati. I presidenti di commissione ne possono avere 5. Tre spettano ai gruppi. Uno a ciascun consigliere. «Anche il consulente del presidente del consiglio regionale», dice Aveta, «ha i suoi distaccati e comandati. Sono 4 o 5 in tutto».

Fabrizio Geremicca24 settembre 2012

Anonimo ha detto...

Si parla tanto di sperpero del denaro pubblico, per le spese folli dei politici, ma non si pensa allo sperpero delle posizioni organizzative date a dipendenti sfaticati, raccomandati e senza titoli di studio.I politici lo sanno che si tratta di un latrocinio,ma non possono più revocarle perchè costituiscono un serbatoio di votiprt loro e perchè hanno paura di esser fatti fuori.
Ciao Elisa

Luciano Nazzaro ha detto...

La questione dei pensionamenti in deroga alla legge Fornero è in discussione a Roma, tra lo Stato e le Regioni.
Al momento noi non possiamo chiedere alla Regione Campania l'applicazione di qualcosa che non esiste ancora.
Bisogna sperare che da Roma arrivi l'ok alla possibilità di fare questa operazione.

Luciano Nazzaro ha detto...

Non capisco perché alcuni di voi ce l'abbiano così tanto con chi ha la posizione organizzativa.
Un conto è avere delle perplessità sull'applicazione di questo istituto contrattuale. Ma perché ringhiare contro dei colleghi che non hanno responsabilità su questa questione?
Gli stipendi dei nostri politici sono uno sperpero di denaro pubblico, dati i risultati che producono.
Pagare un nostro collega sfaticato che ha la posizione organizzativa è un altro sperpero.
Ma pure è uno sperpero pagare un dipendente sfaticato che non ha la posizione.
Allora, se si vuole fare una battaglia, bisogna indirizzarla contro gli sfaticati, non contro i posizionisti. Perché i buoni e gli sfaticati stanno in tutte le categorie.

Anonimo ha detto...

Su questa Tua ultima osservazione NON sono Pienamente d'accordo.
Facciamo lavorare gli attuali posizionisti senza introito e vediamo se lavorano allo stesso modo?Ci saranno più ricatti che ricatti. Il dipendente sfaticato per quanto sfaticato è quello che comunque alla fine aiuta il posizionista a raggiungere l'obbiettivo che lo renderà più ricco. Il dipendende sfaticato ,prende lo stipendio, il posizionista più sfaticato del dipendenfe continuerà a prendere il suo gruzzoletto, e giusto?
Ti saluto , Antonio

Anonimo ha detto...

Luciano perchè non mi spieghi come mai i titolari di PO vedono il loro incarico riconosciuto anche pensionisticamente pur essendo un accessorio come gli altri accessori ( indennità di rischio, disagio, ecc.)perchè questo riconscimento?

Luciano Nazzaro ha detto...

Ciao Antonio, se io non conoscessi bene le cose, leggendo le tue parole mi farei l'idea che questa figura del posizionista si porta a casa una marea di soldi.
Mi sembra di aver già dimostrato in passato, conti alla mano, che la posizione organizzativa media non porta a casa molti più soldi degli altri dipendenti che percepiscono le indennità e la produttività. Stiamo parlando di un differenziale di circa 3.000 euro lordi annui. Sono soldi sicuramente, ma non sono una montagna di quattrini in più.

Luciano Nazzaro ha detto...

Sicuramente la disciplina contrattuale ed economica dell'istituto della posizione organizzativa contiene qualche elemento di maggior favore, rispetto ad esempio alla produttività.
L'aspetto pensionistico rientra per l'appunto tra questi fattori positivi.
E' pur vero che gli elementi favorevoli hanno una ratio e una giustificazione: la specifica professionalità e l'assunzione di particolari responsabilità da parte del lavoratore titolare della posizione organizzativa.
Parliamoci chiaro: io che sono un dipendente di cat. C non posso pensare di guadagnare lo stesso stipendio di un mio collega che ha la posizione organizzativa. Nel lavoro esistono le diversità, c'è un percorso di carriera che porta a responsabilità e retribuzioni via via crescenti.
Quindi è giusto, normale, che chi ha la posizione guadagni più di me. Ciò deve costituire uno stimolo per cercare di crescere professionalmente ed arrivare a quella meta.
Detto ciò, non ho dubbi che la teoria non corrisponde alla pratica. So bene che l'istituto non è sempre applicato correttamente, che ci sono posizionisti che non meriterebbero quest'incarico. Però so anche che ci sono ottimi posizionisti, che portano avanti degli uffici più della dirigenza.
E so anche che ci sono colleghi appartenenti alla mia categoria che non meriterebbero di ricevere la produttività.
Allora, se si vuole fare un discorso di meritocrazia in quest'amministrazione (cosa che io considero ormai improcrastinabile), bisogna farlo a 360 gradi, andando a penalizzare non solo i posizionisti sfaticati, ma tutti gli sfaticati.
Eppure su questo blog leggo attacchi solo ai posizionisti. Nessuno che abbia mai detto che è ingiusto pure che il collega di cat. A, B o C che lavora deve prendere la stessa produttività di un altro collega che non lavora.

Luciano Nazzaro ha detto...

Quando è stato operato il taglio di 650 euro sulla produttività, insieme ad altri io ho fatto una battaglia, perché era palesemente ingiusto che fossero sottratte risorse solo ad una parte dei dipendenti e non a tutti.
Ma non era una battaglia contro i posizionisti, i quali nessuna colpa avevano.
Il nostro obiettivo era invece quello di affermare un principio di equità, di pari dignità dei lavoratori, pur in presenza di diversità professionali e retributive.
Un dipendente di cat. A, B o C, pur svolgendo mansioni diverse e guadagnando di meno, non ha una dignità inferiore, non ha meno diritti del posizionista o del dirigente.
E penso che siamo riusciti ad ottenere questo riconoscimento, perché l'amministrazione ha dovuto retrocedere e ci ha restituito i 650 euro.

Anonimo ha detto...

Gentilissimo luciano
non so se tu sei un posizionato. Personalmente ritengo ingiusti i criteri di attribuzione di queste benedette posizioni. Sono una laureata, ho 36 anni di servizio, abilitazioni, una montagna di corsi di aggiornamrnto e formazione e non ho mai avuto niente al di fuori del mio stipedino. La mia collega di stanza ha un semplice diploma di tre anni di segretaria d'azienda ed è super posizionata. Perchè non dovrei avercela?
Ciao Antonella

Luciano Nazzaro ha detto...

Gentile collega, non ho la posizione anzitutto perché appartengo alla categoria C.
Ci sono due possibili motivazioni del perché tu non hai la posizione:
1) professionalmente non la meriti;
2) la meriteresti ma sei vittima dell'attuale sistema di attribuzione, che fa acqua da tutte le parti.
Non conosco la tua specifica situazione e quindi non posso esprimere una valutazione.
Ma concordo pianamente con te sulla critica al sistema, carente sotto il profilo dell'impostazione di seri criteri meritocratici.

Anonimo ha detto...

36 anni di servizio? E pensi ancora alla posizione organizzativa?

Non ci posso credere. Alla pensione devi pensare. In senso positivo. Altro che posizione.
Prima che vi tagliano o addirittura vi tolgano il TFR.

Scappate, voi che potete.
FUITEVENNE !!!!!!!!!!!!!!!!!!

Giorgio

Anonimo ha detto...

Caro sindacalista, il sistema di attribuzione delle PO non fa acqua da tutte le parti, come dici. Il sistema parla chiaro. Dice bene quali sono le regole da seguire per attribuire le PO. Semplicemente viene poi piegato ad altre logiche. Il meccanismo si inceppa non per la mancanza di regole, ma perchè chi dovrebbe vigilare sulla loro corretta applicazione, e cioè voi sindacalisti, non lo fate, dato che, in quanto casta, non ci pensate neanche a calpestarvi i piedi. Voi sindacalisti in questi anni dimostrate tutta la vostra inutilità e per questo siete anche voi parte di questo sistema di privilegi e sprechi che sta danneggiando tutti i dipendenti A, B, C e D senza PO, tranne quelli che hanno protezioni sindacali e dirigenziali.

Anonimo ha detto...

ciao Luciano volevo sapere se nel 2013 ci saranno le benedette PROGRESSIONI ORIZZONTALI nonché il rinnovo del contratto ormai sono fermi da anni

Anonimo ha detto...

come tu hai risposto in merito al riconsocimento pensionistico dell'accessorio di PO ho qualche perplessità, e cioè: gli accessori devono essere pensionabili tutti, non può esserci una differenza, è del tutto illegale, ci vorrebbe un quesito di diritto- giuridico perchè è palese una ingiustizia.

Luciano Nazzaro ha detto...

Caro collega, questa è la tua opinione e la rispetto, ma non sono d'accordo.
Confermo che per me il sistema di attribuzione delle posizioni fa acqua, è volutamente scadente.
I criteri di assegnazione al personale sono largamente generici, lasciando una discrezionalità totale al caposettore.
I criteri di ripartizione del totale delle posizioni tra le diverse Aree sono addirittura assenti, per cui il coordinatore "più bravo" riesce a strapparne un numero maggiore.
Manca una disciplina stringente sulle fasi procedimentali dell'assegnazione. Per fare un esempio, non è stabilito che nel decreto di assegnazione della posizione, il dirigente deve esplicitare quali caratteristiche, nell'analisi dei curricula, lo hanno indotto ad attribuire la posizione all'uno piuttosto che all'altro collega. Se il dirigente dovesse dar conto, nel suo decreto, dei motivi che lo hanno indotto alla scelta, penso si troverebbe in grave difficoltà a dare la posizioni a qualcuno che, palesemente, ha meno requisiti degli altri.
Insomma, si possono stabilire un bel pò di regole che responsabilizzino chi assegna le posizioni e, al tempo stesso, diano ai colleghi che reputano di essere stati penalizzati, strumenti per opporsi.
Con l'attuale sistema, invece, il dirigente può fare quello che gli pare.

Luciano Nazzaro ha detto...

L'altro problema che ho sempre sottolineato è l'elevato numero delle posizioni.
Parliamoci chiaramente: 1.600 posizioni non hanno senso, sono un'enormità ingiustificata, perché non esistono 1.600 incarichi di particolare responsabilità. E quindi una parte delle posizioni viene data per svolgere incarichi che, di particolare, non hanno niente.
Così capita che due colleghi fanno più o meno la stessa attività, ma uno ha la posizione e l'altro no.
E' normale che, in questa situazione, il collega che non ha la posizione si lamenta, poiché vede alcuni posizionisti che non lavorano più di lui, però guadagnano più di lui.
Ma il problema non lo ha creato il posizionista, bensì il dirigente che gli ha assegnato la posizione per svolgere un incarico che altri fanno senza posizione. Qui sta la disparità di trattamento.
Morale della storia: per non avere problemi di equità ci sono due strade:
1) si dà la posizione a tutto il personale di cat. D, ma ciò non si può fare, è contrario al contratto e soprattutto immorale;
2) si istituisce un numero di posizioni esattamente uguale ai veri incarichi nevralgici e fondamentali che ci sono in Regione Campania. Che ci sono 500 attività di particolare importanza e responsabilità? Allora ci devono essere 500 posizioni organizzative.
Così la posizione la si deve assegnare per forza a chi la merita, perché l'incarico è serio e ci vuole un dipendente che ha veramente le capacità per svolgerlo.

Luciano Nazzaro ha detto...

Adesso rispondo alla seconda parte delle tue osservazioni.
Sul sistema delle posizioni organizzative, a mio giudizio, gli errori del sindacato sono questi:
1) condividere un sistema di regole che, come ho già detto, fa acqua e consente una discrezionalità incontrollabile da parte della dirigenza;
2) rendersi praticamente impossibile l'esercizio della funzione di vigilanza. Se infatti le regole di attribuzione sono così labili e discrezionali, cosa controlli?
Cosa contesti?
La discrezionalità, per definizione, è scarsamente contestabile.
Per quanto attiene ai privilegi, non so a cosa ti riferisci. Quali sono questi privilegi di cui io godo?

Anonimo ha detto...

Aldilà delle posizioni organizzative caro Luciano, il problema più generale è la valorizzazione di tutto il personale. indipendentemente dalla categoria.

Mi spiego meglio, dovremmo agire di più sui profili professionali, riconoscendo quelle esperienze tecniche, amministrative, informatiche ai dipendenti e inquadrando tutto il personale all'interno di "specifici profili professionali" REALI perchè attualmente quelli esistenti sono VIRTUALI.

L'amministrativo fa l'informatico; l'informatico fa l'amministrativo, ecc. ecc. insomma non si sta capendo più niente.

E poi, vogliamo regolarizzare gli ultimi 200 dipendenti che dal 2002 stanno aspettando l'assegnazione del profilo professionale?

Il Sommese vuole dare le tante risposte alle tante problematiche del personale? O rinvia sempre il tutto a data da destinarsi? Poi arriviamo al 2013 e dice che il tempo è scaduto.

Saluti
Antonio

Luciano Nazzaro ha detto...

Ciao collega, stante la normativa attuale, il 2013 dovrebbe essere l'ultimo anno di blocco dei contratti e degli stipendi, quindi anche delle progressioni orizzontali.
A dire il vero noi stiamo cercando di convincere questi benedetti vertici della nostra amministrazione che si può già avviare oggi una progressione orizzontale, facendo decorrere gli effetti economici dal 1 gennaio 2014.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Luciano.
Ecco, questo è quello che bisogna fare, prefiggersi degli obiettivi e RAGGIUNGERLI. Questo è uno degli argomenti molto interessante e bisona fare il possibile affinchè i vertici convergano su questa posizione.
Un saluto da Giorgio

Anonimo ha detto...

ALL'ITELLIGENTISSIMO GIORGIO

tu che dimostri di sapere e di essere informato, come posso "scappare" se lo Stato non mi da la possibilità di farlo? Devo lasciare prima del tempo il lavoro e perdere sulla pensione, già molto magra, altri soldi? Non lo sai che la posizione organizzativa è pensionabile?
Averla mi consentirebbe di avere qualcosa in più sulla pensione. Svegliati e non pensare solo ai tuoi problemi. Ciao Elisa

Anonimo ha detto...

Alla Regione Campania nessuno più potrà ristabilire un ordine naturale delle cose. Regna sovrana l'anarchia.Comanda più un usciere che un impiegato supertitolato. E "dulcis in fundo" i sindacati invece di difendere i diritti acquisiti dai lavoratori, con il sudore della fronte, difendono quegli insulsi istituti che sono e saranno motivo di odi e discriminazioni. E non parlare di professionalità perchè molti di noi ne abbiamo da vendere.L'ultima cosa che ci è rimasta è solo la DIGNITA' personale. Ciao Elisa

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