lunedì 14 maggio 2012

ASSEMBLEA SINDACALE SUI TEMI DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE E DELLA TRATTENUTA SUL TFR

La CGIL ha convocato un'assemblea sindacale di tutto il personale della Giunta regionale, che si terrà martedì 22 maggio, dalle ore 9.30 alle 13.30 (sede ancora da confermare).
All'incontro parteciperà un esperto per fornirvi tutti i chiarimenti concernenti le seguenti tematiche:
  1. previdenza complementare;
  2. trattenuta in busta paga del 2,5% per l'accantonamento del TFR.
Sul secondo punto va detto che la Legge n. 122/2010 ha modificato, a partire dal 1 gennaio 2011, il calcolo della liquidazione per i lavoratori del pubblico impiego, trasformando la vecchia indennità di buonuscita in TFR (trattamento di fine rapporto), analogamente al sistema in vigore per i lavoratori del settore privato.
Con il precedente sistema di calcolo (buonuscita), per la liquidazione venivano accantonati contributi pari al 9,60% sull'80% della retribuzione lorda, di cui il 2,5% a carico del lavoratore.
Con il nuovo meccanismo (TFR) l'accantonamento è del 6,91% sull'intera retribuzione, ma tale versamento sarebbe interamente a carico del datore di lavoro.
Pertanto ci si aspettava che a decorrere dal 1 gennaio 2011, le Amministrazioni non avessero più effettuato la trattenuta del 2,50% a carico del lavoratore, ed invece hanno continuato ad operarla. Ciò ha determinato la presentazione di numerose diffide contro le varie Amministrazioni, anche a seguito di una sentenza favorevole pronunciata sulla questione dal TAR Calabria.
Essendoci al riguardo posizioni diverse, la CGIL ritiene utile fare chiarezza su questo argomento con l'assistenza di un esperto della materia, per fornire ai lavoratori gli elementi di giudizio necessari ad una scelta consapevole.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

governo
Piano di stabilizzazione: arriva il disco verde ai tagli della Campania
Di Enzo Senatore – sabato 12 maggio 2012Postato in: Politica

Il piano di stabilizzazione finanziaria della Regione Campania passa l’esame del Governo e diventa pienamente operativo. I principali interventi sono previsti nei settori di ambiente, personale, società partecipate e trasporti. Molte disposizioni, per la verità, sono state già attuate visto che il piano risale al 2010 e contiene peraltro disposizioni in linea con quanto indicato dagli ispettori del ministero dell’Economia inviati dal precedente titolare della delega Giulio Tremonti. Tra le novità di maggiore impatto il ridimensionamento dei pagamenti, stimato nell’ordine del 17,2 per cento l’anno a partire dal 2013. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il documento.

PARTECIPATE
Rispetto alle 29 aziende pubbliche del 2010 ne resteranno nove: tre per il settore trasporti e una a testa per patrimonio, sanità, cultura, ambiente, sviluppo e innovazione. Il piano prevede inoltre la costituzione di una holding di partecipazioni all’interno della quale far confluire, mediante una serie di operazioni straordinarie, le diverse società attualmente operanti, trasformando gli amministratori attuali in direttori di divisione.

TRASPORTI
A parte il completamento del processo di costituzione della holding Eav si procederà alla costituzione di tre nuove società pubbliche. Queste realtà si occuperanno rispettivamente di infrastrutture e rete, servizio su ferro, servizio su gomma.

PERSONALE
Prima di tutto bisogna portare a compimento la riforma, che prevede tra l’altro il taglio di 800 unità entro il 2013 tra esodi, prepensionamenti, cessazioni e trasferimenti ad altre amministrazioni. Quest’ultimo aspetto è particolarmente delicato e chiama in causa direttamente il piano di decentramento amministrativo, che prevede l’assegnazione di competenze in materia di agricoltura e formazione professionale a Province, Unioni di Comuni e aree vaste. A processo completato la Regione bandirà concorsi per 700 nuove assunzioni.

INVESTIMENTI
Nel piano si fa riferimento al Fas (fondo per le aree sottoutilizzate), la cui dotazione attuale dovrebbe ammontare a 200 milioni di euro. La somma, in realtà, è molto più elevata e raggiunge i 900 milioni in virtù del definanziamento degli interventi inseriti nel vecchio Par, il piano di attuazione regionale. La Regione ha inoltre stilato una tabella di disponibilità finanziarie da destinare ai finanziamenti per un totale di 500 milioni nell’anno in corso e 600 milioni nel 2013.

AMBIENTE
Il settore forestale verrà riorganizzato attraverso il trasferimento di competenze alle Comunità Montane e la soluzione del problema dei dipendenti. Pronta anche la riorganizzazione delle società pubbliche del comparto.

Dalle partecipate ai trasporti: ecco il documento

Ambiente
• Riorganizzazione del ciclo idrico
• Riorganizzazione delle società del settore
• Soluzione della vertenza dei forestali
Patrimonio
• Cessione di immobili per 500 milioni di euro
• Creazione di una società immobiliare regionale
Personale
• Nuove assunzioni per 700 posti a conclusione del decentramento amministrativo
• Riduzione di 800 unità entro il 2013
• Trasferimento ad altri enti locali di 3500 dipendenti
Società partecipate
• Riduzione da 29 a 9
Trasporti
• Risanamento e gestione affidata a tre società pubbliche

Giro di vite sulle partecipate: rispetto alle 29 aziende pubbliche del 2010 ne resteranno nove: tre per il settore trasporti e una a testa per patrimonio, sanità, cultura, ambiente, sviluppo e innovazione.

Anonimo ha detto...

Luciano, stiamo presentando le richieste di cessazione del 2,50% e recupero, verranno accolte oppure saranno necessarie altre azioni?
Colleghi di Caserta

Anonimo ha detto...

Effimero e default: Caldoro passa da un estremo all'altro
Scritto da: Marco Demarco alle 10:03 del 15/05/2012

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C'è una cosa che davvero non capisco. Ma se la Campania, come dice Caldoro e come certificano i sindacati, è a rischio default; se è vero che abbiamo un deficit da far paura e che sono 7 i miliardi che la Regione non versa alle aziende creditrici, le quali devono a loro volta chiudere o licenziare; se, insomma, rischiamo di accappottarci perché non ci sono gli occhi per piangere, come mai è stato possibile stanziare, e in gran parte già spendere, 22 milioni per quattro regate nel golfo di Napoli? I sindacati lanciano un appello alle forze politiche: siate responsabili, implorano. Ma qualcuno dovrebbe invitarli a spiegare come mai, in nome di tanta responsabilità, gli stessi sindacati non hanno detto nulla, neanche una parola, quando 22 milioni sono stati presi dal disastrato bilancio regionale, sottratti agli investimenti produttivi, e spostati su un capitolo di spesa dedicato al più edonistico, effimero e infruttuoso degli eventi. Mi riesce difficile immaginare i sindacati greci plaudire, in queste ore, a qualcosa del genere. Quattro regate nell'Egeo per rilanciare i consumi e rimettere in moto l'economia: come mai non ci hanno pensato? Ma forse lì la situazione non è poi così grave come da noi.

Luciano Nazzaro ha detto...

Ai colleghi di Caserta:
vi siete informati bene sulla questione?
siete sicuri che aver presentato questa richiesta sia una cosa positiva?

Anonimo ha detto...

Propongo l'istituzione di un BONUS MENSILE (quindi da non recuperare) di 600 minuti per il SIGREP per chi viene dal fuori Città.

Ci sono troppi ritardi dei mezzi pubblici (treni, autobus e tram).

Penso che la cosa sia più che fattibile.

Saluti
Antonio

Anonimo ha detto...

I Sindacati dormono!!! Bebè

Anonimo ha detto...

Non vi preoccupate.

Si sveglieranno per lo "Scorrimento delle graduatorie delle Progressioni Verticali".

Ci faranno fare nu bell SCORRIMENT.

Anonimo ha detto...

NON C'E' PIU' MORALITA'


Parigi, le ballerine del «Crazy Horse»
scioperano: «Vogliamo l'aumento»



PARIGI - Sono in sciopero da lunedì le ballerine del Crazy Horse, il celebre cabaret parigino dell'Avenue George V, vicino agli Champs-Elysees: chiedono un aumento dello stipendio e denunciano condizioni di lavoro difficili.

La direzione per il momento «rifiuta o rinvia» ogni tipo di negoziato e gli spettacoli sono stati annullati. Oggi è previsto un incontro con i sindacati. «Il nostro stipendio è pietoso, inoltre è inferiore a quello dei colleghi maschi - spiega una delle ballerine, Suzanne -. Ci chiedono di lavorare 24 giorni al mese. Il Crazy Horse non è un cabaret come gli altri. È un luogo eccezionale e lo spettacolo richiede di essere integralmente nude. Di queste particolarità non si tiene conto nella nostra busta paga».

Le «crazy girls», così vengono chiamate le ballerine del locale, lavorano sei giorni a settimana e vanno in scena due volte al giorno, la sera, a cui vanno aggiunte le prove durante la giornata. Attualmente in cartellone c'è lo spettacolo «Feu» realizzato dal calzaturiere Christian Louboutin.

Mercoledì 16 Maggio 2012 - 15:52

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Devo informarmi se c'è un posto libero nel sindacato delle crazy girls.

Anonimo ha detto...

15.10.2010 - Circolare INPDAP n. 17-2010 - TFS e TFR PDF Stampa E-mail
Informazione - 2010
DALL'1.1.2011 NUOVE REGOLE IN MATERIA DI TRATTAMENTI DI FINE SERVIZIO: I CHIARIMENTI DELL'INPDAP IN ARRIVO L'ENNESIMA SPEREQUAZIONE A DANNO DEI LAVORATORI PUBBLICI RISPETTO AI PRIVATI !

CON LA CIRCOLARE N. 17 DELL'8-10-2010, L'INPDAP HA ILLUSTRATO I CONTENUTI E LE MODALITA' APPLICATIVE DELLE NUOVE REGOLE IN MATERIA DI TFS E TFR PER I PUBBLICI DIPENDENTI, INTRODOTTE DAI COMMI 7, 8, 9 E 10 DELL'ART. 12 DELLA LEGGE 122/2010 ED IN VIGORE A PARTIRE DALL'1.1.2011.


FRA GLI ASPETTI PIU' SIGNIFICATIVI MESSI IN EVIDENZA DALLA CIRCOLARE, SEGNALIAMO:



- I NUOVI TERMINI DI PAGAMENTO DEL TFS/TFR PER LE QUOTE ECCEDENTI L'IMPORTO DI 90.000 EURO;

- LE DEROGHE ALLA RATEIZZAZIONE DELLA LIQUIDAZIONE;

- LA SUDDIVISIONE DELLA LIQUIDAZIONE IN DUE QUOTE DISTINTE: LA PRIMA QUOTA CALCOLATA CON LE VECCHIE REGOLE FINO AL 31.12.2010 E IN BASE ALL' ULTIMA RETRIBUZIONE PERCEPITA AL MOMENTO DEL COLLOCAMENTO A RIPOSO; LA SECONDA CON L'APPLICAZIONE DELL'ALIQUOTA DEL 6,91% A PARTIRE DALL'1.1.2011.

RIGUARDO, POI, ALLA BASE DI CALCOLO DA ADOTTARE PER LA SECONDA QUOTA, SECONDO L'ISTITUTO PREVIDENZIALE "LE NUOVE REGOLE NON MUTANO LA NATURA DELLE PRESTAZIONI IN ESAME, CHE RIMANGONO TRATTAMENTI DI FINE SERVIZIO. PERTANTO LE VOCI RETRIBUTIVE UTILI AI FINI DELL'ACCANTONAMENTO RESTANO LE MEDESIME GIA' CONSIDERATE AI FINI DEL TRATTAMENTO DI FINE SERVIZIO" .

MA LA VERA "CHICCA" E' RAPPRESENTATA DAL FATTO CHE ANCHE DOPO L'1.1.2011 RESTERANNO INVARIATE LE MODALITA' DI CONTRIBUZIONE: CIOE', UNA PARTE RESTERA' A CARICO DEI LAVORATORI PUBBLICI, TRATTENUTA ALLA FONTE IN BUSTA PAGA, CONTRARIAMENTE A QUANTO AVVIENE PER I PRIVATI.

DAVVERO UN MODO SINGOLARE DI APPLICARE L'ARTICOLO 2120 DEL CODICE CIVILE, IN NOME DELLA TANTO DECANTATA UGUAGLIANZA FRA DIPENDENTI PUBBLICI E PRIVATI. ANCORA UNA VOLTA, L'ESTENSIONE AI PUBBLICI DI NORME GIA' IN VIGORE PER I PRIVATI AVVIENE IN MODO PARZIALE E SELETTIVO, RISERVANDO AGLI STATALI SOLO GLI ASPETTI PUNITIVI E DEROGANDO QUELLI CHE POTREBBERO COMPORTARE MIGLIORAMENTI.

Anonimo ha detto...

La manovra economica penalizza ulteriormente i dipendenti del pubblico impiego: cesseranno il lavoro con una liquidazione più leggera

La manovra finanziaria varata con la legge 122/2010 che ha colpito duramente le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego, ha trovato, sorprendentemente, una interpretazione ancora più punitiva, in materia di liquidazioni, da parte dell'INPDAP.
21/10/2010
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La circolare INPDAP n. 17 dell'8 ottobre, detta le istruzioni per provvedere al saccheggio dell'indennità di buona uscita dei lavoratori pubblici.

Cosa succede applicando la circolare Inpdap

Ad oggi per i lavoratori della scuola, università, ricerca e afam, vengono utilizzati due tipologie di liquidazione: una chiamata TFS (trattamento di fine servizio o anche indennità di buona uscita) e una TFR (trattamento di fine rapporto). Questi due regimi, che vengono applicati a secondo dei periodi di assunzione del lavoratore, hanno sistemi di calcolo diversi.

Il lavoratore assunto entro il 31 dicembre 2000 si trova in regime di TFS e vede la sua liquidazione calcolata sull'80% dell'ultimo stipendio che percepirà prima di andare in pensione (generalmente l'ultimo si riferisce al mese di agosto perché poi da settembre riceve la pensione) e moltiplicato per il numero di anni lavorati; per questa tipologia di liquidazione il lavoratore paga mensilmente il 2,50% (trattenuta che continuerà ad essere presente anche dopo il dicembre 2010).

Il lavoratore assunto dal 1 gennaio 2001 si trova in regime di TFR e vede la sua liquidazione calcolata prendendo il 6,91 sul 100% dello stipendio (calcolato con una voce stipendiale in più rispetto al TFS: RPD e CIA) e con una rivalutazione che è annuale dell'1,5 più il 75% dell'inflazione. Il TFR è tutto a carico del datore di lavoro.

Da gennaio 2011 i lavoratori che si trovano in regime di TFS vedono congelata la precedente buona uscita (che verrà calcolata al momento del pensionamento) e maturerà una nuova indennità di buona uscita calcolata prendendo il peggio dei due sistemi al fine di abbassare la liquidazione: 6,91 sull'80% dello stipendio (ma senza accessorio fisso e ricorrente) e con la rivalutazione annuale prevista per il TFR.

Questo sistema di calcolo produce una perdita della liquidazione superiore all'1% dello stipendio (dal 13 al 15% della liquidazione).

Anche applicando una tassazione più favorevole (quella del TFS), il recupero sarebbe impossibile.



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Anonimo ha detto...

Dove è il modello per la richiesta della cessazione del prelievo ?

Grazie

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