venerdì 25 maggio 2012

ACCORDO PRODUTTIVITA' 2012. LA QUESTIONE DEL 50% DI PRESENZA IN SERVIZIO

Nell'accordo relativo alla produttività anno 2012, un aspetto veramente inaccettabile e penalizzante è quello previsto dal Punto 11, il quale stabilisce in sostanza che, per percepire la produttività, sia per la valutazione intermedia che finale, è necessaria una presenza in servizio di almeno il 50% per ciascun periodo di riferimento.
Ciò equivale a dire che un dipendente del comparto, anche se ha lavorato bene, anche se ha raggiunto il suo obiettivo e dovrebbe ricevere una valutazione positiva, se non ha effettuato almeno 63 giorni di presenza da gennaio a giugno perde i 1.300 euro. La perdita-beffa è di 2.150 euro se invece non effettua 64 giorni di presenza da luglio a dicembre.
Questa disposizione, evidentemente, ha facoltà di penalizzare in particolare la maternità, la disgrazia di una malattia che lungamente tiene lontani dal lavoro, in generale tutte quelle cause di assenza che nulla hanno a che vedere col demerito.
Nonostante il Punto 11 sia in palese contrasto con la normativa legislativa e contrattuale, nonché con gli orientamento giurisprudenziali, i quali bene chiariscono che la produttività deve essere legata al raggiungimento di obiettivi e non alla presenza in servizio, in sede di Delegazione Trattante l'inamovibilità della citata norma è stata sostenuta con forza dalla parte pubblica.
Ma la battaglia sindacale sull'eliminazione del Punto 11 continua.
Di seguito pubblico una nota unitaria degli RSU e delle Segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL.
(clicca sull'immagine per ingrandirla)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo al 50% nel senso che tolta la maternità e qualche malattia particolarmente grave, per il resto l'amministrazione regionale ha ragione.

Se hai lavorato meno del 50% e non sei stato presente PERCHE' IO TI DEVO PAGARE UNA "PRODUTTIVITA'"?

Che cosa MI HAI PRODOTTO? Se sei stato assente?

E la cosa dovrebbe valere PER TUTTI.
Anche per i funzionari posizionisti e per i Dirigenti.

Luciano Nazzaro ha detto...

1) sono la maternità e la malattia a poter determinare un numero rilevante di assenze dal servizio. Quindi è proprio la maternità e la malattia che vengono colpite.
2) ribalto la tua prima domanda: se hai lavorato quantitativamente meno del 50% ma hai egualmente prodotto il 100% del risultato che ti è stato richiesto, PERCHE' NON TI DEVE ESSERE PAGATA LA PRODUTTIVITA'??
3) ribalto la tua seconda domanda: PERCHE' NON CHIEDERE AL DIPENDENTE COSA HA PRODOTTO QUANDO E' STATO PRESENTE?
Praticamente questa norma sta dicendo al dipendente che fa il 51% di assenze di poter essere tranquillamente improduttivo durante il 49% di presenza, tanto non vede una lira. E questa è incentivazione ad essere produttivi?
Personalmente non ho dubbi che la produttivita' va legata alla qualità e non alla quantità della prestazione.

Anonimo ha detto...

Caro Luciano teoricamente posso anche essere d'accordo con te, ma praticamente se le OO.SS. non vogliono combattere le sacche di assenteismo non potremo mai parlare di EQUITA', MERITOCRAZIA, PROFESSIONALITA', ECC.ECC.

Il discorso dovrebbe partire inoltre dalla Testa (O' pesce fete ra capa): Non sono i Dirigenti a raggiungere gli Obiettivi, MA SONO GLI OBIETTIVI CHE RAGGIUNGONO I DIRIGENTI.

Buon Week End.
Che la Forza sia con te.

Anonimo ha detto...

è meglio che tutti prendano tutto....come è sempre stato, altrimenti i paraculi avanti ed i poveri fessi sempre indietro....

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Sono assolutamente d'accordo che il sindacato dovrebbe battersi molto di più per il merito.
Premiare in maniera eguale chi merita e chi non merita è un'ingiustizia a danno di chi merita.
Il problema è che il merito è valutato dalla dirigenza. E ti dico molto onestamente che dare troppo potere alla nostra dirigenza mi fa paura. Non ne ho molta fiducia.
Allora non vorrei che si verificasse quello che ha detto il collega del precedente commento: premialità per i lecca....

Anonimo ha detto...

Stai certo che sarebbe così,

non c'è n eanche bisogno che usi il condizionale

Anonimo ha detto...

sono daccordo con la pubblica amministrazione, in questo modo si fa la lotta contro l'assenteismo, toccando il portafoglio!!!!
per il sindacato: non appoggiate gli assenteisti che sono la vergogna della regione campania!!
ricordiamoci che la gente ci guarda (vedi Striscia la Notizia)

Anonimo ha detto...

ma quale maternità?!! qui siamo tutti vecchi!!!!

Luciano Nazzaro ha detto...

Quindi se un dipendente passa un guaio e sta tre mesi in ospedale è un assenteista.
Egualmente assenteista è una donna che sta in maternità e che, per legge, negli ultimi 2 mesi di gravidanza non può venire a lavoro nemmeno se lo vuole.
Molto bene. Allora se questi sono gli assenteisti, io li appoggio decisamente.

Anonimo ha detto...

bravo Luciano in merito alla risposta del 28 non solo uno è ammalato deve essere anche punito nel portafoglio? Vai avanti così buon lavoro

Anonimo ha detto...

Scusa ma se tu stai ammalato per 3 mesi o per 6 mesi, A RIGOR DI LOGICA MA IO PERCHE' TI DEBBO PAGARE UNA PRODUTTIVITA'?

MA UNA PRODUTTIVITA' DI CHE? CHE IN UFFICIO NON CI SEI STATO?

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Provo a spiegartelo io.
Supponiamo che mi ammalo e purtroppo devo assentarmi per i mesi di luglio, agosto e settembre. Con l'attuale regola so che perderò i 2.150 euro di produttività legata alla valutazione del 2° semestre.
Rientrando in servizio il 1°ottobre, per quale ragione dovrei sentirmi stimolato a lavorare e produrre nei mesi di ottobre, novembre e dicembre?
Tanto, lavoro o non lavoro la produttività è persa.
Con questo sistema l'amministrazione, anzichè perdere l'efficienza di un dipendente per 3 mesi, l'ha persa per 6 mesi.
Ipotiziamo invece che questa regola non esista e che il 1° ottobre, quando rientro in servizio, il mio dirigente mi dia l'obiettivo, dicendomi che mi devo dare da fare per recuperare il tempo perso. So che se m'impegno posso ricevere il mio incentivo economico, sono dunque stimolato a farlo.
Il 31 dicembre il dirigente valuterà cosa ho prodotto, se ho recuperato, se ho raggiunto l'obiettivo. In caso contrario potrà farmi una valutazione negativa e perdo i soldi.
La produttività non si fonda su una logica punitiva, ma stimolativa.
Il primo esempio rappresenta un sistema disincentivante, contrario all'interesse non solo del lavoratore, ma della stessa amministrazione.
Il secondo esempio è invece un sistema incentivante.

Anonimo ha detto...

Anch'io sono stata assente dal servizio per due mesi, causa frattura al metatarso sinistro; e allora come si regoleranno?
La mia opinione è che una tale situazione non deve andare a discapito del "malcapitato"; il quale, in ragione degli obiettivi da raggiungere, può sicuramente recuperare; E allora premiamo la quantità o la qualità del servizio???

Anonimo ha detto...

Caro Luciano dove posso scaricare un elenco delle mansioni dalla categoria A fino alla D?

Maurizio Giannattasio.

Luciano Nazzaro ha detto...

Caro Maurizio, non esiste un elenco generale e completo delle mansioni appartenenti a ciascuna categoria.
Diciamo che, di regola, ogni amministrazione redige un proprio elenco delle mansioni relative ai profili professionali che ha nel proprio organico.
La cosa più vicina a quello che mi chiedi è l'ALLEGATO A del CCNL 31/03/1999, riguardante le declaratorie delle categorie.
Questo è il link:

http://www.aranagenzia.it/index.php/contrattazione/comparti/regioni-ed-autonomie-locali/contratti/433-ccnl-revisione-sistema-classificazione-professionale#ALLEGATO%20A

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