lunedì 12 ottobre 2015

PROPOSTA DELLA CGIL IN TEMA DI FLESSIBILITA' DELL'ORARIO DI LAVORO E FRUIZIONE ORARIA DEI CONGEDI PARENTALI

Stamattina gli RSU della CGIL hanno inviato una richiesta di convocazione di un tavolo tecnico finalizzato ad implementare la flessibilità dell'orario di lavoro e disciplinare la fruizione su base oraria dei congedi parentali di cui all'art. 32 del D. Lgs. n. 151/2001.
Rispetto all'attuale regolamentazione, la proposta di Accordo costruita dalla CGIL presenta le seguenti caratteristiche:
  1. istituzione della Banca delle ore, con possibilità di godere delle ore accumulate sul proprio conto individuale attraverso riposi compensativi orari (anche durante le fasce di presenza obbligatoria) e/o giornalieri;
  2. ampliamento della flessibilità in uscita fino alle ore 18.00;
  3. estensione del saldo tra debito e credito orario ad un valore massimo, in positivo o in negativo, di 15 ore. Possibilità di recuperare il debito e godere del credito senza scadenze temporali legate al mese di maturazione;
  4. possibilità di utilizzare il credito orario anche per la compensazione dei permessi brevi;
  5. rilevazione automatica della pausa pranzo;
  6. riduzione del flusso cartaceo dei giustificazione per i ritardi;
  7. introduzione di uno specifico dovere contrattuale in capo ai responsabili degli uffici, che stabiliscono per il proprio servizio orari di lavoro no standard oppure orari di apertura al pubblico non ricadenti nelle fasce di presenza obbligatoria, di acquisire preventivamente la disponibilità delle risorse economiche necessarie all'attivazione dei relativi istituti contrattuali in favore del personale (turnazione, maggiorazioni retributive, straordinario ecc.);
  8. possibilità per il singolo lavoratore, che si trovi in condizione di svantaggio o difficoltà personale, sociale e/o familiare, oppure sia impegnato in attività di volontariato di cui alla L. 266/91, di richiedere al dirigente della propria struttura un'articolazione personalizzata del proprio orario di lavoro;
  9. per i dipendenti esclusi dalla flessibilità in quanto sottoposti ad un regime orario no standard, obbligatorietà delle previsione di ambiti di tolleranza oraria in ingresso ed in uscita;
  10. possibilità di fruire dei congedi parentali di cui all'art. 32 del D.Lgs. 151/2001 anche per singola ora.
  
 
 

10 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa Luciano, c'è una forte richiesta da parte di tantissimi che chiedono di riproporre l'entrata dalle ore 7e30. Perché non ritentarci? In fondo in tanti Uffici statali già è in attuazione.
Un saluto da Antonio

Anonimo ha detto...

Scusate ma da voi non c'è traffico la mattina?

megattera ha detto...

pare che questa ipotesi non sia proponibile, ma cque l'amministrazione non è propensa a spremersi le meningi per migliorare la vita ai lavoratori, quindi aspettarsi che accetti tutti i cambiamenti proposti è poco realistico; cerchiamo di puntare su quegli aspetti che effettivamente, se modificati, ci agevolerebbero in maniera significativa

Anonimo ha detto...

Ma le progressioni verticali sono morte? Perchè non smuovere le graduatorie degli idonei? Non è mai stata fatta una graduatoria aggiornata, è una vera vergogna! Se ci fosse stato qualcuno del sindacato, interessato alla questione o qualche comare di qualche politico, allora la cosa era fattibile. Vero!!!

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Vero Vero.
Il sindacato è il cattivo. Se ci fossi stato io in graduatoria si sarebbe fatto lo scorrimento fino al mio posto.

LUCIANO NAZZARO ha detto...

Ciao Antonio,
si farà un altro tentativo ma penso sia difficile.

Anonimo ha detto...

TENTAR NON NUOCE.

Anonimo ha detto...

LUCIANO, MA DI QUESTO ARGOMENTO NON SE NE PARLATO PIU'? QUALI SONO LE INTENZIONI DELLA PARTE OPPOSTA?
Un saluto da Antonio

Anonimo ha detto...

LUCIANOOOOOOOO, ALLORA?

Anonimo ha detto...

Egregio,
sfrutto questo blog per "capire meglio una situazione accorsami". Sono un dipendente della Giunta e sono stato chiamato a testimoniare in un procedimento per il quale in caso di mia mancata comparizione (per legittimo impedimento) è previsto il disposto del art. 133 del CPP. Pensando di poter fruire giustamente del permesso, previa presentazione della giustificazione opportuna (lettera raccomandata dell'Avvocato), all'ufficio personale mi hanno testè comunicato che dovrò prendermi una giornata di "ferie".
Ma siamo impazziti?
Io prendo una giornata di ferie, e non sto certo qui a ricordarci cosa voglia dire la parola FERIE, per fare cosa? Andare davanti a un giudice di un Tribunale?
Ho voluto condividere questo problemuccio, dal momento che la Storia racconta di situazioni troppo simili e troppo spesso "risolte" chiaramente nei modi sempre più elegantemente lontani dai "diritti dei lavoratori".
Ma qual è la verità.
Se qualcuno la conosce possa gentilmente offrire CONSIGLIO.
Grazie
Gaetano P.

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